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Il principe Harry ha ammesso di avere fatto uso di droghe, rischia il visto negli Stati Uniti

A causa di quanto raccontato nel libro Spare, il principe Harry potrebbe rischiare il visto negli Stati Uniti. “Ammettere di far uso di droghe è di solito un motivo di inammissibilità”, ha dichiarato Neama Rahmani, ex procuratore federale.
A cura di Stefania Rocco
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È stato lo stesso principe Harry a raccontare nel libro Spare – scritto per far luce sulla sua vita e sulla decisione di lasciare la Gran Bretagna – ad ammettere di avere fatto uso droghe. Adesso quella rivelazione potrebbe ritorcerglisi contro. È quanto sostiene Neama Rahmani, ex procuratore federale secondo cui gli Stati Uniti potrebbero decidere di non concedere il visto al principe britannico.

Il problema che il principe Harry potrebbe avere con il visto

La Heritage Foundation, think tank conservatore con sede a Washington, sostiene che la domanda di visto presentata dal principe Harry debba essere rivista alla luce delle ammissioni contenute nel suo libro a proposito del consumo di stupefacenti. La legge sull’immigrazione negli Stati Uniti prevede sanzioni durissime per chi mente ai funzionari dell’immigrazione, compresa l’espulsione e il rifiuto della cittadinanza. Ammettere di fare uso di droghe costituisce, in genere, motivo di inammissibilità. Sarebbe quindi da rivedere la parte riferita al consumo di stupefacenti compilata da Harry nella richiesta di visto al fine di escludere che il principe abbia mentito. “Ammettere di far uso di droghe è di solito un motivo di inammissibilità. Ciò significa che il visto del principe Harry avrebbe dovuto essere negato o revocato perché ha ammesso di aver fatto uso di cocaina, funghi e altre droghe”, ha dichiarato a Page Sex l’ex procuratore federale Neama Rahmani.

Spare, il libro del principe Harry
Spare, il libro del principe Harry

L'esperto in immigrazione: “Improbabile rappresenti un problema”

Sempre a Page Six, l’avvocato esperto in immigrazione Sam Adair ha dichiarato che sarebbe “improbabile che queste ammissioni rappresentino un problema”. Un’interpretazione confermata dall’avvocato James Leonard, secondo il quale rivelare in un libro di avere fatto uso di droghe da giovane non costituirebbe un motivo sufficiente per avviare un’indagine. Ma la Heritage Foundation intende vederci chiaro e capire se al principe sia stato riservato un trattamento di favore: “Questa richiesta è nell'interesse pubblico alla luce della potenziale revoca del visto del principe Harry e per capire se è stato adeguatamente controllato prima di entrare negli Stati Uniti”.

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