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Spese pazze: si dimette il sottosegretario Barracciu (PD) dopo il rinvio a giudizio

Rinviata a giudizio Francesca Barracciu, nell’inchiesta sull’uso illecito dei fondi regionali in Sardegna.
A cura di Redazione
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AGGIORNAMENTO – Francesca Barracciu si è dimessa dall'incarico di sottosegretario del Governo Renzi, dopo il rinvio a giudizio per peculato.

Comincerà il 2 febbraio il processo a carico, fra gli altri, di Francesca Barracciu, sottosegretaria di Stato al ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, in quota Partito Democratico. Lo ha deciso il giudice per le udienze preliminari, che ha rinviato a giudizio la Barracciu con l’accusa di peculato. La vicenda è nota da tempo e riguarda le “spese pazze” dei consiglieri regionali della Sardegna finite nel mirino della procura, che ha indagato sui rimborsi e sulle spese ingiustificate. Alla Barracciu sono contestati circa 33mila euro, che lei sostiene di aver speso in “benzina per l’attività politica, sulla base delle tabelle Aci, per percorrere tanti chilometri, in un periodo in cui l’attività di consigliere regionale mi portava a essere in giro per la Sardegna” (anche se pare che a lei saranno contestate altre spese fino a 81mila euro).

Il primo avviso di garanzia raggiunse la Barracciu subito dopo la vittoria alle primarie per la scelta del candidato alla carica di Governatore della Regione Sardegna. A quel punto il Partito Democratico decise di sostituirla con Francesco Pigliaru (che poi vinse le elezioni) e la Barracciu ottenne qualche mese dopo quello che in molti hanno interpretato come una sorta di “risarcimento”: la nomina a sottosegretario del Governo Renzi. Una carica che la Barracciu ha sempre difeso nonostante il pressing delle opposizioni e di parte della maggioranza affinché rassegnasse le dimissioni.

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