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Silvio scopre le carte: la moratoria sul nucleare per aggirare il referendum

Durante la conferenza stampa congiunta con Nicolas Sarkozy, il Cavaliere ribadisce: “Il nucleare è il futuro ineluttabile della politica energetica del nostro Paese”.
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La notizia dell'approvazione dell'emendamento al decreto omnibus che di fatto sospendeva sine die la costruzione di nuove centrali nucleari in Italia aveva scatenato polemiche e durissime prese di posizione. Se il Governo assicurava sulla buona fede di questa "seria pausa di riflessione", le opposizioni e le associazioni contro il nucleare avevano sollevato dubbi sulle reali intenzioni della maggioranza. "Il governo non ha assolutamente cambiato idea sul nucleare. Si tratta di un trucco per far saltare il quorum ai referendum e poi ripresentare in un secondo momento il decreto per le centrali", aveva tuonato Angelo Bonelli dei Verdi e finanche chi scrive aveva sottolineato come fosse abbastanza ovvio ipotizzare lo stop al nucleare come un modo per disinnescare il pericolo referendum.

Del resto, che l'ondata emozionale seguita alla catastrofe di Fukushima avrebbe finito col travolgere il fronte dell'astensionismo favorendo il raggiungimento del quorum per il referendum 2011 (e dunque anche per il temuto quesito sul legittimo impedimento, ostacolo di non poco conto alla stabilità dell'intera legislatura), era cosa estremamente probabile e certamente nota anche allo staff del Cavaliere, la cui linea politica è da sempre "orientata" dai risultati dei sondaggi e dalle fluttuazioni del consenso tra i cittadini (figuriamoci a poche settimane dalle insidiosissime elezioni amministrative 2011). Ora però, con buona pace di quanti hanno in queste settimane biasimato i teorici del complotto e i professionisti della deformazione, a confermare sospetti ed interpretazioni arriva, con il solido candore dei grandi eventi, proprio il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Già, perchè il Cavaliere, probabilmente cercando di sviare l'attenzione dalle discutibili decisioni prese nel vertice italo francese e bramoso di guadagnarsi il favore dell'interessatissimo Sarkozy, non ha trovato di meglio che uscire definitivamente allo scoperto sulla questione, affermando senza troppi giri di parole:"La decisione di una moratoria sul nucleare è stata presa anche per permettere all'opinione pubblica di tranquillizzarsi […] Fukushima ha spaventato gli italiani come dimostrano i sondaggi e se fossimo andati al referendum, il nucleare non sarebbe stato possibile per molti anni […] Magari dopo uno o due anni si possa avere un'opinione pubblica più favorevole".

Infine, forse per non dimenticare che il nucleare è soprattutto un enorme affare, ecco un'altra precisazione quasi d'obbligo (rivolta a chi paventava ipotesi di accordo con aziende statunitensi): "I contratti fra EdF e Enel restano in piedi e non vengono abrogati, anzi stiamo decidendo di portare avanti contratti come quello sulla formazione che è molto importante. La posizione del governo italiano sul nucleare è una posizione di buon senso per non aver rigettato quello che è un destino ineluttabile". Ovviamente non stanno tardando ad arrivare le repliche piccate delle opposizioni che sottolineano come si tratti di una vera e propria "confessione in piena regola dell'ennesimo raggiro" della volontà popolare, mentre a noi cittadini resta soltanto da riflettere sull'ineluttabilità del nostro destino…a 25 anni precisi di distanza dal drammatico incidente di Chernobyl.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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