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Sesso e finte nozze con un bimbo di 10 anni: nuovo scandalo pedofilia per Michael Jackson

Nuove accuse di abusi su minori a Micheal Jackson, già processato e assolto per pedofilia nel 2005. In un documentario, in arrivo sugli schermi italiani il 19 e 20 marzo, dal titolo “Leaving Neverland”, le testimonianze choc di due presunte vittime: “Abbiamo celebrato un finto matrimonio in camera sua. Avevo 10 anni. Voleva legarmi per sempre a lui e mi ha regalato persino un anello”.
A cura di Ida Artiaco
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A dieci anni dalla sua morte, Michael Jackson torna a far parlare di sé, complice un documentario, dal titolo "Leaving Neverland", che ha riportato in auge le presunte accuse di pedofilia e abusi sessuali, per le quali il Re del Pop era già stato processato e assolto nel 2005. L'impatto delle due puntate, che in Italia andranno in onda sul NOVE martedì 19 e mercoledì 20 marzo, e che raccontano tramite interviste ai testimoni le presunte violenze perpetrate dallo stesso Michael Jackson su minorenni, è stato devastante, al punto che la maggior parte delle radio del mondo ha messo al bando i brani del cantante. Non solo. Il museo dei bambini The Children's Museum a Indianapolis ha persino deciso di rimuovere alcuni oggetti dell'artista da una mostra e a giugno, in occasione del decimo anniversario della sua scomparsa, non ci sarà alcuna celebrazione. Insomma, l'opinione pubblica è sotto choc: ecco quello che sappiamo sullo scandalo che ha gettato più di qualche ombra sulla pop star americana, sempre ricordando che si tratta di un documentario, con tutte le contraddizioni e le imprecisioni del caso, e non di una verità oggettiva.

Il processo per pedofilia e l'assoluzione nel 2005

Non è una novità assoluta il coinvolgimento di Michael Jackson in vicende del genere. In passato, il re del Pop era già stato processato per pedofilia, prima di essere assolto. Il cantante era stato accusato di avere molestato un minorenne, il 13enne Gavin Arvizo, nel suo ranch di Santa Barbara. In quell'occasione, rivolgendosi ai giurati, il vice-procuratore distrettuale Ron Zonen aveva chiesto la condanna dipingendo Jackson come un "pedofilo seriale" e un alcolista. Ma, oltre ad essere stato assolto dalle accuse più gravi, quelle relative alle molestie sessuali, Jackson era stato riconosciuto anche non colpevole di tutte le altre imputazioni minori, come i tentativi di fare bere sostanze alcoliche ad un minorenne. Ma di abusi sui minori si è continuato anche a parlare dopo la morte della pop star, avvenuta improvvisamente nel 2009. Nel 2016 il quotidiano inglese Daily Mail ha pubblicato alcune indiscrezioni scottanti che hanno gettato nuove, inquietanti ombre sulla vita privata di Jacko: nella sua tenuta di Neverland, sarebbe stato ritrovato molto materiale pedopornografico oltre a un repertorio riguardante torture su bambini e animali, scene di nudi di bambini, di adolescenti e adulti insieme, scene sadomaso femminili e altre amenità definite dagli inquirenti "disgustose".

"Sesso con Jackson quando avevamo meno di 10 anni"

Lo scandalo molestie torna a travolgere la memoria di Jackson nel 2019 quando al Sundance Festival, la più importante rassegna cinematografica dedicata al cinema indipendente, viene presentato il documentario "Leaving Neverland". Girato dal filmaker inglese Dan Reede, si basa sui ricordi e le testimonianze di Wade Robson e James Safechuck, che sarebbero stati abusati dal cantante quando non avevano ancora compiuto 10 anni d'età. Al processo del 2005 hanno negato gli abusi mentre oggi cambiano versione. Il primo sostiene, infatti, di essere entrato in contatto con Jackson tramite una gara di danza all’età di 5 anni e di essere stato vittima di violenze da quando ne aveva 7. Safechuck, invece, è stato scelto per una pubblicità della Pepsi con Jackson intorno agli 8 anni, e accusa il cantante di aver cominciato a molestarlo qualche mese dopo. Quando era in vita Jacko ha sempre negato con forza qualsiasi "illecito", sostenendo che mai avrebbe fatto del male a un bambino. A corroborare, tuttavia, le loro parole, e quelle dei loro familiari, ci sono poi le immagini dell'epoca, le foto, i messaggi in segreteria telefonica. Con lui i due bambini avrebbero dormito, trascorso ore al telefono e interi weekend nella sua tenuta di Neverland. Safechuck ha anche ricordato un finto matrimonio che Michael avrebbe inscenato in camera sua con il ragazzino, che all'epoca aveva 10 anni, al fine di "legarlo per sempre a sé". Per l’occasione, gli regalò anche un anello.

Sempre Safechuck ha sostenuto di essere stato molestato in un piccolo box ricavato all’interno della sala cinema privata del cantante, dotata di un vetro da cui si poteva vedere chi sedeva in platea ma non viceversa. Anche la stazione del treno che arrivava nel ranch di Neverland nascondeva un attico con un letto, mentre i "giochi" di sesso orale venivano praticati in piscina e nella vasca idromassaggio. Per le due vittime all'inizio non si trattava di abusi, ne hanno preso consapevolezza solo successivamente, anche perché la loro dipendenza affettiva e psicologica era totale: Jacko era la figura di riferimento, l’idolo, l’amico, il compagno di giochi e l’amante. Nel 2005, quando negarono entrambi le accuse al re del Pop processato per pedofilia, lo fecero "per proteggerlo, perché lo amavano e avevano paura che finisse in galera". Per questo molti credono che i due siano solo a caccia di visibilità, credendo all'innocenza del cantante, che ora non può più difendersi di persona da ciò che i due hanno raccontato.

Jackson messo al bando dalle radio di mezzo mondo

Che siano fondate o meno le accuse di pedofilia, l'impatto che il documentario ha avuto sull'opinione pubblica mondiale è stato devastante. Alcune stazioni radio in Nuova Zelanda e in Canada hanno sospeso la musica di Michael Jackson. Stessa sorte nella programmazione della Bbc, che ha messo al bando i brani della popstar. I Simpson hanno cancellato un episodio con lui come protagonista e persino Oprah Winfrey si è spesa molto a favore delle presunte vittime. Il museo dei bambini più grande al mondo ha deciso di rimuovere alcuni oggetti di Micheal Jackson da una mostra. The Children's Museum a Indianapolis ha detto che rimuoverà il famoso cappello di feltro e i guanti bianchi appartenuti alla popstar da una mostra dedicata al pop tuttavia terrà delle foto del King of Pop per una mostra dedicata ad un giovane malato di Aids morto nel 1990.

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