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La Sea Watch 3 attracca nel porto di Catania: i migranti festeggiano abbracciandosi

È partita dalla rada di Siracusa la nave Sea Watch 3, rimasta bloccata una settimana in attesa di un accordo Ue sulla destinazione dei 47 migranti a bordo. Nella notte è stato riparato il guasto al verricello dell’ancora che ha ritardato la partenza, prevista inizialmente per le 21 di mercoledì sera.
A cura di Susanna Picone
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La nave Sea Watch 3, rimasta bloccata una settimana in attesa di un accordo Ue sulla destinazione dei quarantasette migranti a bordo, è entrata nel porto di Catania, scortata dalle motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza. La Sea Watch ha attraccato nel molo di Levante: appena finite le manovre i migranti a bordo hanno festeggiato abbracciandosi tra di loro e abbracciando i componenti dell'equipaggio dell'imbarcazione. Il comandante e l'equipaggio verranno sentiti dalla procura, ma per ora è escluso il sequestro della nave. La Sea Watch 3 ha lasciato la rada di Santa Panagia, dove era ancorata da venerdì scorso a un miglio dalle coste di Siracusa, poco dopo le 5:30 di giovedì mattina. Nel corso della notte è stato riparato il guasto al verricello dell'ancora che ha ritardato la partenza, prevista inizialmente per le 21 di mercoledì sera. Il capo missione SeaWatch3 avrebbe chiesto di partire più tardi per fare riposare l'equipaggio, ma la capitaneria di porto ha ribadito l'ordine di levare le ancore e di dirigersi verso Catania, il porto che ha accolto i migranti. La nave con i quarantasette migranti ha viaggiato a una velocità di circa 5 chilometri l'ora ed è stata scortata da motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza.

I 47 migranti che si trovavano sull'imbarcazione sono sbarcati: prima i minori destinati a strutture della provincia di Siracusa; poi i maggiorenni che andranno a Messina. La discesa dei migranti dalla scaletta della nave è stata accompagnata dagli applausi dei componenti dell'equipaggio. Su Twitter l'Ong scrive: "La Sea Watch è arrivata a Catania. Siamo contenti che il calvario sia finito per i nostri ospiti. Auguriamo loro il meglio. Speriamo che l'Europa possa accoglierli e permettergli di vivere come meritano".

L'accordo sui 47 migranti della Sea Watch 3 –  La situazione della Sea Watch 3 si è sbloccata mercoledì, con la nave che ha appunto avuto indicazione di dirigersi verso il porto di Catania. La scelta – ha fatto sapere il Viminale – è determinata dalla presenza di centri ministeriali per l'accoglienza di minori. I maggiorenni saranno immediatamente trasferiti all'hotspot di Messina. Sono stati emessi dal Tribunale per i minorenni di Catania, presieduto da Maria Francesca Pricoco, su ricorso della Procura minorile etnea, “provvedimenti di nomina di tutore per ciascuno dei minori presenti sulla Sea Watch al fine delle attività di tutela previste dalla disciplina interna e dalla normativa internazionale”. L'atto è propedeutico allo tutela e allo sbarco dei minori non accompagnati che sono sulla nave della Ong tedesca battente bandiera olandese. “Fra qualche ora – così ieri il premier Giuseppe Conte – inizieranno le operazioni di sbarco della Sea Watch. Si è aggiunto anche il Lussemburgo e lo ringrazio. Siamo con l'Italia 7 Paesi”.

La polemica di Sea Watch: ‘Ci aspettiamo il peggio'

Una volta ricevuta la notizia che lo sbarco sarebbe avvenuto a Catania e non a Siracusa, l'Ong Sea Watch ha commentato con un tweet polemico questa decisione, parlando di "mossa politica". E dicendosi preoccupata perché a Catania il pubblico ministero è Carmelo Zuccaro, noto per le sue posizioni contrarie alle Ong e alle loro operazioni in mare. "Dobbiamo andare a Catania ora – scrivono dall'Ong –. Il che vuol dire che ci stiamo spostando da un porto sicuro per andare verso un porto in cui c'è un pubblico ministro conosciuto per le sue opinioni sulle Ong e i salvataggi in mare. Se questa non è una mossa politica, non sappiamo cosa sia. Speriamo in meglio ma ci aspettiamo il peggio".

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