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Sea Eye, Salvini: “Alan Kurdi mai in Italia”. Sindaco Orlando: “Entri in acque italiane”

La nave Alan Kurdi è ancora al largo di Malta, in attesa di un porto sicuro. Salvini insiste: “Qui si arriva con il permesso, dicendo grazie e per favore. Chi vuole arrivare abusivamente in Italia non arriva più”. E intanto il sindaco di Palermo ha invitato la nave di Sea Eye a dirigersi verso uno dei porti della Sicilia.
A cura di Annalisa Cangemi
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Sesto giorno in mare per la nave Alan Kurdi, della ong tedesca Sea Eye, che si trova ancora al largo delle coste maltesi, in attesa del permesso di sbarcare, con a bordo 64 migranti recuperati di fronte alle coste libiche. Il natante si mantiene in acque internazionali tra le 25 e le 30 miglia dalla costa. Stando al tracciato registrato sul sito marinetraffic.com, la nave è arrivata al largo delle acque internazionali di Malta poco dopo le 8 di sabato scorso."Qui si arriva con il permesso, dicendo grazie e per favore. Chi vuole arrivare abusivamente in Italia non arriva più". Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini ieri sera a ‘Non è l'Arena' di Giletti, su La7, interpellato sulla vicenda.

Quindi ha ribadito: "Il mio obiettivo è salvare vite, i governi passati hanno fatto arrivare 5-6-700 mila migranti, provocando migliaia di morti. Questa nave non arriverà in Italia. Sono orgoglioso di avere azzerato gli sbarchi, ma soprattutto ci sono meno morti".

La nave ieri tramite Twitter ha lanciato un appello alle autorità maltesi. I volontari sono preoccupati per il peggioramento delle condizioni meteo, e perché i viveri rischiano di non bastare per tutti: "Il tempo peggiora. Speriamo che le menti della politica si calmino presto per fare ciò che è umano. Salvare vite umane. Per favore signor Muscat, ci aiuti", hanno twittato. "Speriamo che le menti politiche si rasserenino rapidamente per fare ciò che è umano: proteggere la vita", hanno scritto nel diario di bordo, chiedendo all'Europa di indicare un approdo. La Commissione Ue ha detto di aver avviato da venerdì scorso contatti con gli stati membri per risolvere il caso, ma finora l'appello ai governi europei è rimasto inascoltato.

La portavoce Sea Eye, Carlotta Weibl, ha fatto sapere oggi che "le persone salvate devono sopportare condizioni insostenibili. Parte di loro deve dormire all'aperto sul ponte della nave ed è esposta al vento, alle onde e al freddo". Ospite della giornata conclusiva della conferenza della piattaforma Mediterranea, che si è tenuta al Macro di Roma, Weibl ha mostrato la mail con la quale il soccorso marittimo di Roma accusava l'imbarcazione di essere una "minaccia per la pace". "Dopo una trattativa con i Paesi europei e il ministero degli Esteri tedesco, l'Italia ha raggiunto un accordo sull'evacuazione di due famiglie ma – ha spiegato la Weibl – insistendo sulla separazione delle famiglie, l'Italia ha violato il principio di unità familiare sancito dall'articolo 8 della convenzione europea dei diritti dell'uomo e di tutti i trattati e le costituzioni nazionali". La portavoce ha poi concluso dicendo che "la nostra decisione di dirigere la nave verso Malta è stata il risultato di consultazioni con le autorità tedesche dalle quali non ci sembrava emergere la possibilità di far sbarcare in Italia le persone salvate". 

Ieri il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha avuto un colloquio telefonico con il rappresentante della organizzazione umanitaria Sea Eye in Italia, al quale ha rivolto un invito a fare entrare la nave Alan Kurdi nelle acque italiane verso uno dei tanti porti sicuri della Sicilia. "Avete salvato vite – ha detto Orlando – e state onorando il comandamento morale di restare umani di fronte all'indifferenza e alla cultura egoista di tanti governi". Orlando ha invitato quindi i rappresentanti della ong ad "aver fiducia nella Costituzione italiana e nella Giustizia italiana a garanzia dei diritti umani e di chi salva vite umane". Secca la replica di Carolina Varchi, deputata di Fratelli d'Italia: "Il sindaco Leoluca Orlando si occupi di Palermo abbandonata a se stessa".

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