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Scontri in Egitto: Europa e Stati Uniti sono per una “transizione ordinata”

La tensione in Egitto continua a salire. Israele sostiene Mubarak; gli Stati occidentali, invece, sembrano favorevoli a una “transizione ordinata” verso un nuovo governo.
A cura di Alfonso Biondi
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Egitto: proteste contro Mubarak

Vandali che distruggono 2 mummie nel Museo Egizio, ben 150 caduti negli scontri, Al Jazeera oscurata. La rivolta che in queste ore sta funestando l'Egitto pare non arrestarsi mai. Ieri migliaia di cittadini sono scesi per strada a manifestare, nonostante il coprifuoco imposto fino alle 8:00 di stamane. Il Paese ha sete di libertà e di riforme, è stanco di Mubarak e non si fermerà fino a quando non avrà raggiunto i suoi obiettivi. La protesta sta dilagando e a guidarla è il leader dell'opposizione  Mohammed El Baradei. El Baradei, da piazza Tahrir, ha esortato il popolo a "non fermare quello che si è cominciato", rivelando anche di aver ricevuto mandato da tutte le opposizioni di formare un governo di salute pubblica.

I cittadini stranieri che si trovano in Egitto stanno scappando a casa: stamattina dovrebbero tornare in Italia circa 250 familiari di dipendenti Eni; per i cittadini degli Stati Uniti scatterà un piano d'evacuazione; 600  cittadini giapponesi torneranno a casa, facendo scalo scalo a Roma. Via dall'Egitto, via da un paese che pare sia giunto alla resa dei conti.

Il mondo guarda con preoccupazione e interesse gli accadimenti in terra egizia. Israele si schiera apertamente col Presidente Hosni Mubarak: come riporta infatti il quotidiano Haaretz, le autorità israeliane hanno invocato l'intervento dell'Europa e degli Stati Uniti a sostegno del regime di Mubarak, ritenendolo necessario per mantenere la stabilità nel Paese. Gli Stati Uniti, però, pare non vogliano raccogliere l'invito. Barack Obama, come rivela la Casa Bianca, nei giorni scorsi ha avuto dei frequenti colloqui telefonici con i leader di Israele, Turchia e Arabia Saudita. Il Presidente americano s'è detto propenso a sostenere "una ordinata transizione verso un governo che sia in linea con le aspirazioni del popolo egiziano".

Anche l'Europa potrebbe caldeggiare "la transizione ordinata". A rivelarlo è il ministro degli esteri italiano Franco Frattini che, in un'intervista di stamattina a Mattino 5, ha dichiarato: "Credo che l'Unione Europea e l'Italia , con una decisione del Consiglio degli Affari Esteri che si tiene oggi, debbano sostenere un'ordinata transizione che, da un lato, tenga conto delle legittime aspirazioni del popolo egiziano alla democrazia e ai diritti e, dall'altro, contrasti la deriva islamista e radicale". Il "Movimento 6 aprile ", intanto, ha indetto per domani una grande manifestazione per costringere Mubarak a dare le dimissioni. L'intento è quello di portare in piazza 1 milione di cittadini.

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