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Sconfigge la leucemia a 8 anni ma non può andare a scuola perché ci sono bimbi non vaccinati

La storia di un bambino veneto di 8 anni che dopo aver affrontato la terribile malattia e averla sconfitta con l’aiuto di un trapianto si è ritrovato a fare i conti con le scelte novax di alcuni genitori dei suoi compagni di scuola. Nella sua classe ci sono diversi bimbi non vaccinati che potrebbe comprometterne la sua già precaria salute.
A cura di Antonio Palma
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A soli 8 anni è riuscito a sconfiggere una grave forma di leucemia dopo una lunga battaglia contro la malattia ma nemmeno questo è bastato a garantirgli il ritorno tra i banchi di scuola per il nuovo anno scolastico. Nella sua classe infatti ci sono diversi bimbi non vaccinati che di fatto potrebbe comprometterne la sua già precaria salute. È la storia di un bambino trevigiano di 8 anni che dopo  aver affrontato la terribile malattia e averla sconfitta con l'aiuto di un trapianto di midollo  della sorellina di dieci anni e una durissima chemioterapia, si è ritrovato a fare  i conti con le scelte novax di alcuni genitori dei suoi compagni di scuola. A sollevare il caso, con un post su Facebook, è stata una dottoressa di CastelfrancoVeneto che è a  conoscenza dei risvolti della vicenda tramite colleghe

"Sono stordita. Incontro un’amica pediatra. Eravamo assieme in macchina un anno fa quando da Padova arrivò la notizia. Il bimbo con la febbre alta da sei giorni aveva un bruttissimo emocromo  e si confermava la più terribile delle leucemie, il mostro che a noi medici fa venire i brividi : leucemia mielode acuta. Lei iniziò a piangere, chissà se ce l’avrebbe fatta. Oggi le chiedo del bambino che ora ha otto anni. “Bene!” mi risponde con un sorriso. ‘È stata dura ma ora sta meglio grazie al trapianto di midollo della sorellina di dieci anni. Ora c’è un problema, non possiamo mandarlo a scuola, ci sono cinque bambini non vaccinati nella sua classe e, vivendo in un paese non c’è alternativa, nell’altra classe ce ne sono altri tre' " ha scritto la dottoressa Oriana Maschio.

"La storia è vera l'ho saputa da una mia collega. Anche se ne ho ‘romanzato' i contorni il bambino esiste, va in giro con la mascherina, e il problema si pone quando rientrerà in classe e verrà affrontato, credo, con tutta la chiarezza possibile dai suoi genitori" ha confermato Maschio all'Ansa. Dal suo canto il direttore generale della Usl locale, interpellato  da Il Gazzettino, chiarisce che è "un caso che ancora non ci siamo trovati a dove affrontare concretamente. Effettivamente è una situazione che può porsi per un bambino che abbia superato un leucemia o per altro bambini immunodepressi: è opportuno che non frequentino altri piccoli non vaccinati". "Il caso è delicato e occorre trovare la migliore soluzione con la massima disponibilità" ma ad ogni modo "dobbiamo rispettare la normativa nazionale, non possiamo escludere i bambini non vaccinati dalle elementari" ha chiarito

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