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Sciopero Cgil 6 maggio 2011: le ragioni in 12 punti

Quella di domani sarà una mobilitazione generale affinché i diritti dei lavoratori, già fiaccati dagli effetti della crisi, non vengano cancellati o ulteriormente indeboliti.
A cura di Nadia Vitali
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Numerosi ed essenziali i punti che stanno a cuore alla Cgil che ha promosso lo sciopero generale di domani che comporterà disagi nella principali città italiane, non solo per il blocco di alcune ore dei mezzi di trasporto, ma anche per l'astensione dal lavoro, per l'intera giornata, dei dipendenti della scuola, dei lavoratori del pubblico impiego, delle Poste, delle Telecomunicazioni, della Rai, della ristorazione collettiva, delle farmacie e delle imprese di pulizia. Uno sciopero, dunque, esteso a tutte le categorie che, negli ultimi anni, sentono sempre più il peso di un impoverimento crescente e, soprattutto, inarrestabile qualora il Governo non si decida a fare qualcosa per intervenire seriamente sulla situazione.

Dodici sono le proposte che il sindacato vuole mettere in evidenza per risolvere i problemi legati al mondo del lavoro. Innanzitutto la difesa del lavoro con un sistema di ammortizzatori sociali che sia da tutela a tutti coloro che lo hanno perso; promozione di una buona occupazione ed occasioni di impiego, potenziando l'economia con investimenti, spese in opere pubbliche, innovazione, ricerca, controllo sui prezzi e riqualificazione della Pubblica Amministrazione.

Il secondo punto della piattaforma mira ad una maggiore equità nel sistema fiscale tramite la lotta all'evasione, una tassazione più leggera per famiglie di lavoratori e pensionati, e maggiore su transazioni speculative, rendite e grandi ricchezze. Il riordino degli incentivi puntando su ricerca e innovazione industriale, affinché si possa iniziare a parlare nuovamente di sviluppo, soprattutto al Mezzogiorno (ricordiamo che Susanna Camusso parlerà proprio dal palco di Piazza Dante a Napoli); indirizzare il sistema produttivo verso settori e prodotti sostenibili ad alto valore tecnologico e favorire la crescita di piccole e medie imprese.

Il quarto punto riporta l'attenzione sulla scuola, sull'università, sulla ricerca, sempre più barbaramente umiliate negli ultimi anni, invitando a promuovere investimenti sulla conoscenza e sul diritto allo studio, considerando la cultura come un bene irrinunciabile per la crescita civile, morale ed economica del nostro paese e valorizzandone il patrimonio storico, artistico ed architettonico. Particolare riguardo anche per il welfare, per un servizio sanitario che è sempre più povero, e per le politiche sociali, con l'obiettivo di definire un piano nazionale contro la povertà e l'esclusione sociale.

Istituire dei meccanismi per la rivalutazione delle pensioni e riconoscere la quattordicesima, garantendo, al contempo, alle future generazioni un sistema pensionistico adeguato con il ripristino dell'età flessibile. Al settimo punto i giovani, per i quali si auspicano interventi straordinari per creare occupazione e sradicare la precarietà, costruendo un sistema di welfare che dia loro autonomia dalle famiglie. Per le donne, garantire la tutela concreta e reale della maternità e introdurre il congedo obbligatorio di paternità; a questo affiancare una legge che impedisca il licenziamento preventivo come le dimissioni in bianco.

Al nono punto, il rinnovo dei contratti nazionali e dei contratti integrativi, contro ogni contratto separato, il blocco dei licenziamenti dei precari e la definizione di un piano occupazionale. Al decimo una nuova politica di accoglienza, la regolarizzazione dei migranti al fine di sconfiggere la piaga del lavoro nero, la loro tutela tramite i livelli essenziali di welfare e il superamento delle discriminazioni a partire dal diritto di voto. Infine una forte attenzione al federalismo, affinché non diventi uno strumento per peggiorare le differenze già esistenti tra Nord e Sud ed una maggiore democrazia nei luoghi di lavoro, tramite l'istituzione di sigle sindacali anche in tutti i settori privati.

Numerose le adesioni da parte di tutte le categorie interessate, in un paese che si trova sempre di più di fronte ad una situazione allarmante sotto tutti i punti di vista, con una crisi che non sembra affatto passata e lo spettro della cancellazione dei diritti sempre più incalzante: un'immagine di un cattivo passato che, si credeva, non sarebbe mai più tornato.

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