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Voleva vendere illecitamente un quadro del ‘600 all’estero: indagato Vittorio Sgarbi

Vittorio Sgarbi è finito sotto inchiesta per aver provato a vendere illecitamente un quadro all’estero. In pratica il critico d’arte avrebbe provato a vendere una preziosa tela del pittore Valentin de Boulogne pur non essendo in possesso dell’attestato di libera circolazione o licenza di esportazione.
A cura di Enrico Tata
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Vittorio Sgarbi di nuovo sotto inchiesta, questa volta per aver provato a vendere illecitamente un quadro all'estero. In pratica il critico d'arte, riporta Fabio Tonacci su La Repubblica, ha provato a vendere una preziosa tela del pittore Valentin de Boulogne pur non essendo in possesso dell'attestato di libera circolazione o licenza di esportazione. Per esportare all'estero opere d'arte, infatti, bisogna essere in possesso di questo attestato. I carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale hanno riportato in Italia, dal principato di Monaco, il quadro dal titolo ‘Concerto con bevitore', realizzato da de Boulogne all'incirca tra il 1623 e il 1624. Il valore stimato è di 5 milioni di euro. 

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I carabinieri hanno ricostruito tutte le fasi della vendita: il prelievo dell'opera e il suo trasferimento dal nord Italia a un appartamento nel territorio del Principato di Monaco. L'illecita esportazione, scrivono ancora i carabinieri in una nota, aveva l'obiettivo di mettere in commercio l'opera sul mercato internazionale dell'arte, attraverso l'opera di mercanti d'arte e collezionisti e utilizzando uno stand espositivo presso una nota fiera d'arte internazionale. Al momento risultano indagate dalla procura di Siracusa cinque persone le cui accuse vanno dall'esportazione illecita al reato transnazionale in concorso.

Secondo quanto riporta La Repubblica, Sgarbi risulta uno dei proprietari del quadro. L'opera sarebbe stata prelevata dalla casa del critico d'arte a Ro Ferrarese e consegnato a Montecarlo a una signora di Cagliari, che aveva l'obiettivo di piazzarla sul mercato internazionale. Quando Sgarbi è venuto a conoscenza del sequestro del quadro, ha fatto subito ricorso al tribunale del Riesame. L'udienza ci sarà a luglio.

Sgarbi rischia processo anche per aver autenticato quadri ritenuti falsi

Le indagini sul quadro di de Boulogne sono collegate a un'altra inchiesta per la quale Sgarbi rischia di finire a processo. Il critico d'arte è infatti accusato di avere certificato come autentici alcune opere di Gino De Domicinis. L'accusa è di avere autentificato 32 quadri pur sapendo che si trattava di falsi. Per Sgarbi l'inchiesta è "una totale invenzione. La mia posizione precisa è che si tratta di capolavori di De Dominicis e li autentico come mi pare. L'argomento non esiste. Il collezionista che le ha comprate è straordinario, di falsi non ce n'è neanche uno. In ogni caso io ho fatto delle perizie per opere che ritengo vere".

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