Villa Pamphili, la difesa di Kaufman fa ricorso al Tribunale del Riesame e chiede che esca dal carcere

La difesa di Francis Kaufman ha fatto ricorso al Tribunale del Riesame e ha chiesto che il quarantaseienne, accusato del duplice omicidio della compagna Ananstasia Trofimova e della figlia Andromeda e di averne occultati i corpi, esca di prigione. Attualmente l'uomo si trova nella sezione psichiatrica del carcere di Rebibbia dopo essere arrivato dalla Grecia e dopo una prima visita al pronto soccorso dell'ospedale di Tor Vergata dove era stato portato quando, una volta toccato suolo italiano, ha detto di accusare un malore.

A che punto sono le indagini
Nei giorni scorsi, dopo il prelievo, il Dna di Kaufman è stato confrontato con quello della piccola Andromeda: ciò ha permesso di dichiarare con certezza il legame di parentela fra i due. Si attendono ancora, invece, o i risultati degli esami istologici sul corpo di Anastasia disposti dopo lo svolgimento dell'autopsia eseguita presso l'Istituto di medicina legale dell'Università Cattolica per chiarire le cause del decesso. Delle prime ipotesi sembra che sia stata soffocata.
Nel frattempo la scorsa settimana Kaufman è stato ricevuto dalla gip in interrogatorio: non ha risposto alle sue domande, è rimasto in silenzio. Aveva parlato dal carcere: "Non so perché sono qui – aveva dichiarato – Voglio il mio cuscino".

Cosa deve essere chiarito sul caso di Villa Pamphili
Ancora da chiarire diversi aspetti della vicenda. Prossimamente, il Dna di Kaufman sarà confrontato anche con la traccia rinvenuta sulla busta vicino al corpo di Anastasia Trofimova. Dovrà poi spiegare la ragione dei depistaggi e il tipo di rapporto che lo legava alla compagna. "Mia figlia non si è fatta sentire per mese. Quando ci ha chiamato ci ha detto che lui le aveva tolto la sim dal telefono – hanno spiegato i genitori di Trofimova – Poi ci ha detto che ha perso i documenti. Si trovavano in uno zainetto che le è caduto in mare. Secondo me c'entra sempre Kaufman".