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Vaccini, Magi (Ordine Medici Roma): “Ancora poche dosi per medici di famiglia, da maggio a regime”

“Penso che avremo dosi a sufficienza non prima del mese di maggio per le vaccinazioni presso gli studi dei medici di famiglia. Dai medici di famiglia stanno al momento arrivando le dosi Pfizer, ma presto arriveranno anche le dosi del vaccino monodose di Johnson&Johnson. Io penso per maggio cominceremo ad entrare a regime”, ha dichiarato a Fanpage.it il presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, Antonio Magi.
A cura di Enrico Tata
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I medici di famiglia del Lazio avevano cominciato a vaccinare la popolazione con dosi AstraZeneca. Poi lo stop temporaneo di questo vaccino, la limitazione agli over 60 e il ritardo nella consegna delle dosi hanno determinato un netto rallentamento nella somministrazione delle dosi. Attualmente i medici stanno vaccinando con le poche dosi Pfizer a loro destinate (ricordiamo che il vaccino Pfizer è molto difficile da conservare e necessita di frigoriferi speciali). "Penso che avremo dosi a sufficienza non prima del mese di maggio per le vaccinazioni presso gli studi dei medici di famiglia. Dai medici di famiglia stanno al momento arrivando le dosi Pfizer, ma presto arriveranno anche le dosi del vaccino monodose di Johnson&Johnson. Io penso per maggio cominceremo ad entrare a regime", ha dichiarato a Fanpage.it il presidente dell'Ordine dei Medici di Roma, Antonio Magi.

"Al momento circa la metà dei medici di famiglia ha aderito alla campagna di vaccinazione, però chiaramente con grandi difficoltà sia di natura organizzativa che per quanto riguarda gli spazi. Un medico di famiglia non può fare solo il vaccinatore: un collega deve prendere il flaconcino di vaccino, andare a studio, somministrare le dosi, riportare personalmente la fiala esaurita. Per quanto riguarda le farmacie, il vaccino si farà anche lì, ma bisogna sottolineare l'importanza della presenza dei medici: a loro spetta il compito di fare un'ottima anamnesi, capire se ci sono fattori di rischio, valutare analisi in più, scegliere la tipologia di vaccini", spiega Magi.

L'importanza dei medici di base in questa fase della campagna vaccinale

Il presidente insiste sull'importanza della figura del medico di base in questo momento per la campagna vaccinale, chiarendo che i suoi associati sono a disposizione per impegnarsi anche più di quanto richiesto finora. I medici del Lazio sono già pronti e ovviamente saranno messi in moto quando arriveranno dosi a sufficienza. I nostri medici sono pronti ad aumentare il numero di vaccinazioni giornaliere quando avremo abbastanza dosi. A tutt'oggi stanno vaccinando meno professionisti di quelli che si sono resi disponibili. Stiamo attendendo le dosi di vaccino per poter potenziare l'offerta".

50.000 non residenti nel Lazio si vaccineranno nella regione

Oggi il presidente Nicola Zingaretti ha dichiarato che oltre 50mila cittadini non residenti nel Lazio hanno chiesto un cambio di domicilio temporaneo per vaccinarsi nel Lazio. "Questo è un dato che può conoscere la Regione, tra i medici non c'è stata segnalata una situazione di questo tipo. Che nel Lazio, però, la campagna vaccinale sia più avanti rispetto ad altre Regioni, questo è un dato evidente. Buona parte di queste persone sono persone che lavorano a Roma e nel Lazio oppure persone che stanno assistendo i genitori anziani o, viceversa, anziani che sono venuti ad abitare con i figli", ha dichiarato Magi.

Magi: "Rintracciare over 80 non prenotati"

Proprio sugli anziani c'è un altro aspetto da considerare. Il 98 per cento degli over 80 vaccinati ha già ricevuto almeno la prima dose di vaccino. Ci sono però circa 60mila persone con età superiore a 80 anni che non hanno prenotato la loro dose e presumibilmente non hanno intenzione di farlo. "Molti anziani vivono da soli, spesso non utilizzano il computer. Per questo bisogna fare una campagna di sensibilizzazione da parte delle Asl nel comunicare la disponibilità dei medici di famiglia e di strutture adeguate, magari con giornate dedicate proprio agli anziani non prenotati e magari con centri allestiti vicino casa, perché spesso i siti vaccinali non sono sempre molto vicini alle abitazioni di ciascuno", ha spiegato Magi. "Gli anziani, ovviamente, spesso non sono autosufficienti e devono organizzarsi con i parenti per eventuali passaggi. Questo può essere organizzato dalle Asl, anche informando telefonicamente i cittadini e sicuramente il medico di famiglia potrà fare la sua parte. Il problema è che non c'è una comunicazione incrociata: se un anziano, ad esempio, ha fatto la prenotazione online, il suo medico di famiglia non sa che questa persona ha già fatto il vaccino. Il medico può entrare solo nel portale vaccinale solo per certificare la persona che sta vaccinando, ma non può sapere quali suoi pazienti si sono già vaccinati. Io, comunque, non mi preoccuperei più di tanto, perché l'importante è arrivare a quel 75 per cento della popolazione vaccinata per raggiungere l'immunità di gregge".

"Preoccupato per riaperture, serve responsabilità"

In merito alle riaperture e al possibile passaggio del Lazio in zona gialla, Magi si è detto preoccupato: "Noi dobbiamo dividere i due fattori. Una cosa è la preoccupazione da sanitario: sono preoccupato, molto preoccupato per tanti motivi. Ma d'altra parte c'è anche un'esigenza economica da rispettare e per questo le due cose devono andare di pari passo. Dal punto di vista sanitario, tuttavia, sono preoccupato. Per esempio, basta guardare alla Sardegna, che è passata da zona bianca a zona rossa nel giro di poche settimane. Dobbiamo capire tutti quanti che non dobbiamo scaricare ad altri le nostre responsabilità: dobbiamo rispettare le regole. Se noi non le rispettiamo, e comincio a vedere tante persone senza mascherina, rapidamente perdiamo quel piccolo vantaggio che ci siamo presi, visto che la curva sta scendendo. Servono più controlli, un'applicazione rigida delle regole e tanta responsabilità da parte di tutti".

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