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Stop Astrazeneca, l’assessore D’Amato: “Situazione drammatica, preoccupato da clima di diffidenza”

“La situazione è drammatica, nel Lazio lo stop al vaccino AstraZeneca significa meno 7mila somministrazioni al giorno. Mi preoccupano il clima di diffidenza, i dubbi, le paure che si possono ingenerare nelle persone”. Così l’assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.
A cura di Enrico Tata
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L'assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato, si dice "perplesso e amareggiato" in merito alla decisione presa dall'Agenzia italiana del Farmaco di sospendere la somministrazione del vaccino AstraZeneca su tutto il territorio nazionale. "Non riesco a capire su quali basi si siano mossi all'Aifa per arrivare alla sospensione in via precauzionale del vaccino", ha dichiarato D'Amato in un'intervista pubblicata sul Corriere della Sera in edicola oggi. Ieri sera il direttore generale dell'Aifa, Nicola Magrini, ha dichiarato a Otto e mezzo, su La7, che si è trattato di una decisione politica: "Abbiamo detto che il vaccino è sicuro e lo diciamo ancora, il rapporto benefici-rischi è ampiamente positivo. Per l'insorgere di rarissimi eventi di trombosi celebrale che hanno destato clamore mediatico e per avere un atteggiamento coerente tra tutti i paesi europei, si è presa la decisione politica di sospendere le somministrazioni, contrariamente alla scorsa settimana dove abbiamo ritenuto che bastasse la decisione della magistratura su un solo lotto. Questi giorni ci servono per avere ulteriori dati e convincere tutti della sicurezza del vaccino". Intorno alle 15 di ieri, 15 marzo, la Germania ha annunciato di aver sospeso temporaneamente la somministrazione del vaccino "in via precauzionale". Una decisione che poi è stata presa anche da Francia, Italia e Spagna.

D'Amato: "Con stop meno 7mila somministrazioni al giorno"

La Regione Lazio ha inviato oltre 7mila sms per annullare gli appuntamenti in programma oggi e ieri centinaia di persone in fila presso i centri vaccinali sono state rimandate a casa dopo la decisione dell'Aifa. Nei prossimi giorni si presenterà anche il problema dei richiami per le persone che hanno già ricevuto la prima dose di AstraZeneca. "La situazione è drammatica. Mi preoccupano il clima di diffidenza, i dubbi, le paure che si possono ingenerare nelle persone: il vaccino AstraZeneca ha superato il vaglio di tre agenzie del farmaco, ci sono tutti i motivi per continuare a fidarsi", ha dichiarato D'Amato, che ha poi ricordato le conseguenze pratiche dello stop deciso dall'Aifa: "Il contatore dei vaccini andrà a meno 7mila somministrazioni al giorno. E se l'Ema si riunirà il 18 marzo, si tratta di oltre 20mila somministrazioni in mese. E poi 35 centri, tra cui la Nuvola, il centro di Fiumicino, quello della Stazione Termini, chiuderanno dopo che ieri sono stati costretti a rimandare indietro i cittadini. E poi anche duemila medici di famiglia che avevano cominciato a vaccinare presso i loro studi. Adesso, come si dice a Roma, siamo con il fondoschiena a terra. Se prima nelle vaccinazioni viaggiavamo con il freno a mano tirato, adesso siamo anche con il piede premuto sul pedale del freno".

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