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Un anno fa l’assalto alla Cgil, oggi gli squadristi usciti dal carcere si riorganizzano a pochi metri

Un anno fa l’assalto neofascista alla Cgil al termine della manifestazione No Vax. Oggi gli stessi squadristi, oggi anche filo Putin, provano a riorganizzarsi con un convegno a poche centinaia di metri dalla sede del sindacato.
A cura di Valerio Renzi
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Una delle immagini dell'assalto alla sede della Cgil a Roma
Una delle immagini dell'assalto alla sede della Cgil a Roma

Oggi un anno fa la manifestazione No Vax e No Green Pass convocata in piazza del Popolo ed egemonizzata dall'estrema destra, terminava in violenti scontri. Se una parte dei manifestanti si dirigeva verso via del Corso con relativi incidenti andati avanti per ore, un corteo non autorizzato percorreva il Muro Torto e Corso Italia. Alla testa si trovavano i vertici del movimento neofascista Forza Nuova, Incredibilmente la Digos garantisce la manifestazione, credendo a un defluire tranquillo del serpentone lontano dalla zona del parlamento, e quando gli estremisti di destra arrivano di fronte alla sede nazionale della Cgil in Corso Italia indisturbati guidano l'assalto squadrista.

Per le violenze di quel giorno contro la sede del sindacato diversi sono stati i neofascisti e gli esponenti No Vax arrestati, tra cui i leader di Forza Nuova Roberto Fiore e Giuliano Castellino, che hanno scontato un lungo periodo di detenzione in carcere e oggi sono ancora sottoposti a misure cautelari seppure a piede libero.

Ieri la Cgil ha promosso una grande mobilitazione con corteo, rilanciando la propria piattaforma sociale e sindacale ma anche per ricordare l'assalto al sindacato e la mobilitazione democratica che seguì. Oggi nella sede di Corso Italia un nuovo momento di mobilitazione, con un convegno sulle ragioni dell'antifascismo oggi.

Proprio mentre si svolge la mobilitazione sindacale, a poche centinaia di metri in via Sallustiana, si riorganizzano gli stessi squadristi che guidarono l'assalto. È Giuliano Castellino, che ha divorziato dal suo ex capo Roberto Fiore e che oggi pretende di guidare il "Fronte del Dissenso", che ha organizzato due giorni di manifestazione al chiuso di una sala. Tra gli altri hanno preso la parola Diego Fusaro, Carlo Taormina, Alessandro Meluzzi e l'ex magistrato Angelo Giorgianni.

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Castellino promuove una due giorni fortemente filo Putin (si è tatuato anche una "Z" simbolo dell'invasione sul braccio), e che ha i suoi punti di riferimento nella destra cattolica anti Bergoglio e un modello nella destra complottista filo Trump. Per questo Castellino sta riorganizzando le sue fila lontano da Roberto Fiore, per scrollarsi di dosso l'etichetta del fascismo e dire le stesse cose di prima con lo slogan della lotta alla dittatura sanitaria e al globalismo.

Dopo l'assalto di un anno fa forze politiche e parlamento avevano discusso della necessità di sciogliere le organizzazioni neofasciste. Non solo non è successo, ma oggi gli stessi squadristi provano a riorganizzarsi con l'appoggio di personaggi in cerca d'autore come Giorgianni e Taormina e qualche personaggio televisivo di seconda fascia come Meluzzi e Fusaro.

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