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Umberto I, genitori di un piccolo paziente aggrediscono un’infermiera: “Siete incapaci!”

Un’infermiera è stata aggredita dai genitori di un piccolo paziente dell’Umberto I: l’hanno insultata e presa a calci e pugni. Il sindacato: “Serve più sicurezza”.
A cura di Beatrice Tominic
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È stata insultata e picchiata nel parcheggio dell'ospedale in cui lavora, l'Umberto I di Roma: ad aggredire l'infermiera sono stati i genitori di un piccolo paziente, a cui poi si sono uniti altri loro parenti. "Siete incompetenti – le hanno urlato i due – Nostro figlio è ricoverato da voi da giorni!"

In breve tempo sul luogo sono arrivate le guardie giurate e gli agenti della polizia, già in servizio nella zona per controlli di sicurezza, che hanno provveduto ad allontanare e tranquillizzare la coppia di genitori e ad affidare l'infermiera alle cure mediche dei suoi colleghi, come racconta il Messaggero.

La lite fra la coppia di genitori e l'infermiera

I fatti sono avvenuti nel tardo pomeriggio di lunedì scorso, verso le ore 19, per un parcheggio. La situazione è peggiorata quando la vittima si è presentata come un'infermiera del reparto di pediatria dove il figlio della coppia è ricoverato da giorni: "Siete incompetenti!", le hanno urlato i due prima di iniziarla a spintonare e prenderla a calci.

Alcuni colleghi che avevano assistito alla scena, sono andati a soccorrere la donna e a portarla all'interno del reparto, dove è stata medicata: ha riportato ferite guaribili in sette giorni.

"È stato terribile, mi hanno aggredita anche fisicamente" ha spiegato l'infermiera che ha ricordato come, mentre veniva medicata, sono arrivati anche altri parenti della coppia. "Abbiamo temuto il peggio, per alcuni minuti non siamo più usciti dalla palazzina", hanno aggiunto i medici. Nel frattempo sul posto sono arrivate le guardie giurate e gli agenti di polizia che hanno invitato la famiglia ad allontanarsi.

La sicurezza negli ospedali

"Il nodo della sicurezza è ancora da sciogliere – ha dichiarato in proposito Stefano Barone, segretario provinciale del sindacato Nursind – Gli agenti sono stati allertati fin da subito, ma hanno impiegato del tempo per intervenire: si trovavano all'ingresso del pronto soccorso, distanti dalla palazzina che ospita il reparto di pediatria. In strutture così vaste, servirebbe almeno un secondo presidio".

Sono sempre di più le aggressioni ai danni di medici e infermieri, soprattutto dallo scoppio della pandemia: nel Lazio la media è di un caso ogni due giorni. "Piantedosi ha annunciato l'attivazione di 18 nuovi presidi, ma per ora è stato valutato soltanto l'orario diurno, con fine turno alle 20 e in casi eccezionali alle 23: servono, invece, controlli anche notturni", ha precisato, concludendo, Barone.

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