Uccisa in casa a 63 anni, la pm sull’omicidio di Antonietta Rocco: “Colpita con rabbia con un machete”

Uccisa a colpi di machete sulla gola e abbandonata in casa fino all'arrivo della badante che l'ha trovata in un lago di sangue e ormai priva di vita. È quanto accaduto a Antonietta Rocco, la donna di 63 anni uccisa in casa sua a Latina nel quartiere di Campo Boario ieri, venerdì 19 settembre. A ferirla mortalmente una donna, ora in stato di fermo. Si tratterebbe di una donna italiana di 50 anni, ex badante che aveva prestato servizio in passato dalla sessantatreenne e che avrebbe agito con rabbia. "Un omicidio efferato e crudele, i colpi sono stati inferti con una forza indicativa di una rabbia particolare", ha spiegato la procuratrice aggiunta di Latina Luigia Spinelli.
L'omicidio di Antonietta Rocco: la ricostruzione
Sul caso, naturalmente, continuano le indagini. Questa mattina, però, la donna su cui fin da ieri sera si sono concentrati i primi sospetti, che ha lavorato in passato per la vittima, è stata sottoposta in stato di fermo. A ritrovare il corpo della donna, ancora a letto e in una pozza di sangue, invece, la donna che da qualche tempo aveva preso il suo posto alle dipendenze della sessantatreenne e che, dopo il ritrovamento, ha immediatamente fatto scattare l'allarme. Per gli inquirenti è stato chiaro quasi fin da subito che si trattava di omicidio.
L'arma del delitto non è ancora stata trovata
Secondo i primi accertamenti sulla salma, la sessantatreenne è stata colpita all'altezza della gola con una lama particolarmente affilata, come testimonia la profondità del taglio. L'arma del delitto non è ancora stata trovata, ma gli inquirenti ipotizzano che possa trattarsi addirittura di un machete, utilizzato con forza per colpire la donna a morte. I fatti risalgono alle ore 18 di giovedì scorso, 18 settembre 2025.
Non è ancora stato chiarito il movente che ha portato la cinquantenne al terribile gesto. Secondo chi indaga, che ha ritrovato nelle disponibilità della donna alcuni oggetti della vittima, fra dipendente e datrice di lavoro c'erano stati alcuni problemi. Non si esclude che siano stati proprio questi a scatenare l'ira della cinquantenne.