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Uccisa a martellate dall’ex, pena ridotta a 20 anni per il killer di Elisa Ciotti

Nel processo d’appello Fabio Trabacchin è stato condannato a 20 anni. È stato infatti assolto dalle accuse di lesioni e maltrattamenti e gli sono state concesse le attenuanti generiche.
A cura di Enrico Tata
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Il 10 luglio del 2019 Fabio Trabacchin uccise a martellate la sua ex moglie, Elisa Ciotti. I due erano separati, ma ancora vivevano insieme in un appartamento di Cisterna di Latina. Al culmine di una furiosa litigata, lui prese un martello e colpì lei per ben sette volte. L'uomo finse poi di andare al lavoro, ma in realtà vagò per le campagne per ore cercando di sbarazzarsi di alcuni potenziali indizi. Per questo fu accusato fin da subito di omicidio aggravato, lesioni e maltrattamenti. Il pm chiese 25 anni di reclusione, ma la condanna decisa dai giudici del tribunale di Latina fu di 24 anni. Nei giorni scorsi, nel processo d'appello Trabacchin è stato condannato a 20 anni. È stato infatti assolto dalle accuse di lesioni e maltrattamenti e gli sono state concesse le attenuanti generiche.

Il femminicidio di Elisa Ciotti: condannato l'ex marito

Ritorniamo ai fatti di quel giorno di giugno. Trabacchin aggredì la moglie con un martello all'interno del loro appartamento in via Palmarola a Cisterna, provincia di Latina. Il fatto accadde praticamente all'alba. Lui uscì di casa, abbandonò il cadavere della moglie in una pozza di sangue e vagò per ore nelle campagne. A trovare il corpo senza vita di Elisa fu la figlia della coppia, 10 anni, quando si svegliò e si alzò dal suo letto. Telefonò al padre, che non rispose, e poi ad alcuni parenti, che avvertirono i carabinieri. I militari, che hanno sospettato fin da subito dell'ex marito, chiamarono il 37enne e gli consigliarono di tornare indietro e di presentarsi in caserma. Confessò subito di aver ucciso l'ex moglie. Fu sottoposto anche a perizia psichiatrica, ma si dimostrò sempre lucido, consapevole, perfettamente in grado di intendere e di volere. La lite, stando a quanto ricostruito dagli investigatori, scoppiò a causa di questioni legate alla custodia dei figli. Trabacchin, come detto, colpì la moglie con sette martellate in testa e lei morì quasi subito.

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