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Femminicidio Elisa Ciotti: chiesti 25 anni per Trabacchin, ex che l’ha uccisa con la figlia in casa

Il pubblico ministero ha chiesto 25 anni di carcere per Fabio Trabacchin, l’uomo che il 10 luglio 2019 ha ucciso a martellate l’ex moglie Elisa Ciotti, dalla quale si stava separando. Il 37enne, accusato di omicidio volontario, aveva ucciso Elisa mentre la figlia di dieci anni dormiva nell’altra stanza. Poi aveva finto di uscire per andare al lavoro.
A cura di Natascia Grbic
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Il pubblico ministero ha chiesto venticinque anni di carcere per Fabio Trabacchin, il 37enne di Cisterna di Latina che il 10 luglio 2019 ha ucciso a martellate la moglie Elisa Ciotti. I due erano separati, ma la donna aveva acconsentito a farlo restare in casa per non farlo finire in mezzo a una strada. Arrestato subito dopo il femminicidio, Trabacchin è stato portato in carcere con l'accusa di omicidio volontario. Questa mattina si è tenuta la penultima udienza del processo di primo grado davanti la Corte d'Assise di Latina, in cui sono intervenuti accusa e rappresentanti delle parti civili. La prossima udienza si terrà il 22 ottobre, quando parleranno i legali della difesa. Sottoposto a perizia psichiatrica, Fabio Trabacchin è stato giudicato perfettamente in grado di intendere e di volere.

Il femminicidio di Elisa Ciotti

Il femminicidio di Elisa Ciotti è avvenuto il 10 luglio 2019. Un'uccisione brutale, avvenuta nella casa della coppia a Cisterna di Latina, mentre la figlia di dieci anni dormiva. Al culmine di una lite Trabacchin ha preso un martello e ha colpito Elisa in testa per ben sette volte. La donna è morta praticamente sul colpo, non è nemmeno riuscita a muoversi per andare a cercare aiuto. A quel punto Trabacchin è uscito e ha finto di andare al lavoro. Invece ha percorso diversi chilometri col suo furgone, ha abbandonato le prove del femminicidio lungo la strada, e ha continuato a guidare. Il cadavere di Elisa è stata trovato dalla figlia il mattino seguente. La piccola è andata verso il telefono e ha chiamato lo zio: "mamma non si muove", gli ha detto. L'uomo è accorso: appena è entrato in casa, la tragica scoperta e la chiamata alle forze dell'ordine, giunte immediatamente sul posto insieme alla Scientifica per raccogliere le prove del delitto.

Trabacchin ha vagato per ore per le campagne

Da subito i sospetti dei carabinieri si sono orientati sul marito. Trabacchin è stato raggiunto al telefono dai militari, che gli hanno consigliato di tornare indietro e presentarsi in caserma. Tornato a Cisterna di Latina, si è consegnato alle forze dell'ordine, confessando subito di aver ucciso Elisa. Portato in carcere con l'accusa di omicidio volontario, è stato sottoposto a perizia psichiatrica. Nulla, nel corso dei colloqui col professionista che doveva occuparsi della perizia, ha fatto pensare che Trabacchin non fosse in sé quel giorno. Ogni volta si è dimostrato lucido e consapevole, quindi in grado di affrontare il processo per il femminicidio dell'ex moglie. E ora rischia una condanna a venticinque anni di carcere.

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