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Uccide direttore d’albergo, parla la donna ferita: la 31enne conferma la versione del carabiniere

Sta meglio Miriam M., la donna ferita da Giuseppe Molinaro, il carabiniere che ha ucciso il 7 marzo il direttore d’albergo Giovanni Fidaleo. La donna ha rilasciato la sua versione dell’accaduto agli inquirenti.
A cura di Natascia Grbic
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Miriam M., la donna ferita dal carabiniere Giuseppe Molinaro durante la sparatoria avvenuta a Suio Terme, avrebbe confermato agli investigatori la versione data dal militare e suo ex compagno. A riportare la notizia, Il Messaggero.

La donna, ascoltata ieri dai carabinieri che indagano sul caso, ha dichiarato che lei e Molinaro erano arrivati nell'albergo di Suio Terme per un chiarimento già concordato con Giovanni Fidaleo, e che quest'ultimo sarebbe uscito dalla hall con una spranga di metallo in mano. A quel punto Molinaro avrebbe messo il caricatore nell'arma e sparato quattro colpi verso il direttore d'albergo, morto praticamente sul colpo. La donna, a quel punto, sarebbe rimaste ferita forse nel tentativo di fermare Molinaro.

Colpita con due colpi di pistola all'addome e all'inguine, la 31enne è stata sottoposta a due delicate operazione chirurgiche all'ospedale Gemelli di Roma. Per giorni ha lottato tra la vita e la morte: le sue condizioni adesso sono stabili, ma la ripresa, date le gravissime ferite riportate, sarà lenta.

Da chiarire perché Molinaro, che dal 22 febbraio era in malattia per problemi di salute, si sia presentato all'appuntamento armato. Il 58enne è accusato di omicidio volontario ma non premeditato: attualmente è recluso nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere. Durante il suo primo interrogatorio ha confermato di aver ucciso lui Fidaleo, e di averlo fatto perché minacciato con una spranga. Una versione che sarebbe stata confermata dall'ospedale dalla donna ferita.

Giuseppe Molinaro era stato in cura per depressione nel 2020. Sospeso per questo motivo dall'Arma dei Carabinieri, per quattro mesi era stato seguito dal reparto psichiatrico del Corpo, al termine dei quali era stato dichiarato idoneo a tornare in servizio e gli era stata restituita l'arma. In questi anni il 58enne, molto provato dalla morte della madre avvenuta proprio in quel periodo, ha continuato ad andare da una psicologa privata: la stessa dalla quale si è recato subito dopo l'omicidio.

Gli avvocati di Molinaro hanno chiesto per il loro assistito una perizia psichiatrica. Un altro punto da chiarire è proprio lo stato mentale dell'uomo, che sembra sia stato abbastanza fragile in tutti questi anni. Nonostante questo, continuava a detenere armi, sia quelle d'ordinanza sia altre pistole, trovate nella sua abitazione.

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