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Truffa alle pompe funebri, famiglie pagano la cremazione ma le salme vengono sepolte

Rinviati a giudizio 4 imprenditori e un dipendente: avrebbero chiesto il pagamento per la cremazione dei defunti, ma prima dell’operazione, Ama ha sepolto le salme.
A cura di Beatrice Tominic
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Cimitero di Prima Porta
Cimitero di Prima Porta

Sono nove le famiglie a cui è stato chiesto un pagamento fra gli 800 ai 3500 euro per cremare le salme dei parenti defunti presso il cimitero Flaminio-Prima Porta: prima che si provvedesse a cremare i corpi, però, Ama li ha inumati. Per questa ragione la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio di quattro imprenditori e un dipendente: secondo la pm Silvia Sereni, come si legge ne il Corriere della Sera, si tratterebbe di truffa. Gli imputati si sarebbero approfittati del dolore dei parenti, ancora scossi dalla loro perdita, per raggirare i clienti.

La vicenda

Secondo quanto riscontrato dagli inquirenti sette dei novi casi sarebbero avvenuti fra il 9 marzo e il 10 maggio 2020, in pieno lockdown, quando i familiari non hanno potuto accedere al cimitero né svolgere le funzioni funebri a causa del pericolo dei contagi e quando è stato evidenziato l'aumento dei morti. I restanti due casi, invece, risalirebbero all'estate di due anni fa, nel 2020. Per quanto riguarda l'intera vicenda Ama, che si è occupata del servizio di sepoltura delle salme delle famiglie coinvolte, con l'avvocato Giuseppe Di Noto, si costituirà parte civile.

Cinque persone a rischio processo

In totale, oggi, si contano cinque imputati, di cui quattro imprenditori e un dipendente, che rischiano il processo. La prima agenzia di pompe funebri avrebbe garantito la cremazione a fronte del pagamento di 3600 euro, la seconda ne avrebbe incassati 3.500 per una sola cremazione, mai svolta. Secondo la Procura, nel terzo caso il titolare di un'agenzia e il dipendente di un'altra avrebbero raggirato tre famiglie guadagnando 7000 euro. L'ultimo imprenditore, invece, avrebbe eseguito una sola truffa intascando 1400 euro.

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