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Travolta e uccisa a Fiumicino, le colleghe di Simona Bortoletto: “Era solare e generosa, siamo sconvolte”

Raggiunte da Fanpage.it, parlano le colleghe di Simona Bortoletto investita e uccisa a Fiumicino martedì scorso: “Non sappiamo se avesse una relazione con il conducente dell’auto che l’ha travolta, sicuramente erano amici”.
A cura di Beatrice Tominic
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Simona Bortoletto.
Simona Bortoletto.

"Che si tratti di un femminicidio o di un incidente stradale, Simona indietro non torna più". Queste la parole a Fanpage.it di una collega di Simona Bortoletto, la donna di 35 anni travolta e uccisa nel quartiere di Isola Sacra, a Fiumicino, la sera di martedì scorso, 23 settembre 2025. Già denunciato per omicidio stradale, la situazione per Cristiano Maggetti, il trentaquattrenne che si trovava al volante dell'auto che ha travolto e ucciso la donna, potrebbe presto peggiorare. L'ipotesi degli inquirenti che nelle scorse ore hanno posto sotto sequestro i telefonini dei due alla ricerca di chat e messaggi, è che possano essere stati legati da una relazione sentimentale.

Borteletto e Maggetti in quella tragica sera avevano cenato insieme e poi avevano litigato, lite che lui al momento nega. Poco dopo l'uomo, già con un braccialetto antistalking dopo le denunce della ex, si è messo alla guida dell'auto e ha accelerato, investendo la donna. Borteletto dopo il violento impatto è morta sul colpo.

Il ricordo delle colleghe: "Altruista e solare"

"L'avevo visto quella mattina. Era solare, come sempre. Sempre col sorriso sulla bocca, sempre gentile – dice a Fanpage.it un'altra collega, contattata da Simona Berterame – Io la conoscevo da circa tre anni: era una persona riservata, se avesse qualche frequentazione non saprei dirlo. Ma so che viveva per suo figlio", la ricorda.

I fiori sul luogo dell’incidente in cui ha perso la vita, investita da un’auto, Simona Bortoletto.
I fiori sul luogo dell’incidente in cui ha perso la vita, investita da un’auto, Simona Bortoletto.

"Non diceva mai di no. Se poteva aiutare, lo faceva volentieri. E non l'ho mai sentita parlare male di nessun collega, proprio mai – aggiunge – Quella mattina ci siamo salutate, poi qualche ora dopo non c'era più. Io ho saputo che si trattava di lei tramite un amico in comune. Non riesco ancora a riprendermi dalla terribile notizia".

Un'altra, invece, l'avrebbe dovuto incontrare nei prossimi giorni. "Dovevamo vederci, ma non abbiamo fatto in tempo. Avremmo parlato di lavoro. Era contenta perché dopo tanti anni era stata assunta a tempo indeterminato lei che, a lungo, aveva lavorato come stagionale, sempre precaria – aggiunge l'altra collega – L'avevo vista forse quattro o cinque giorni fa, lei camminava a piedi. Era una persona vera, semplice e disponibile: non lasciava nessuno in difficoltà, appena poteva aiutaa.".

L'incidente a Fiumicino: "L'auto correva troppo"

Nessuno sa spiegarsi chi sia l'uomo che l'ha investita: Bortoletto forse era troppo riservata per parlarne. "Erano colleghi, dettagli non ne conosco. Non so se ci fosse una relazione, sicuramente c'era una profonda amicizia. Ma non saprei dire cosa ne pensasse lei o se sperasse che ci fosse qualcosa di più. Sicuramente trascorrevano molto tempo insieme". E di profonda amicizia ha parlato anche Maggetti, intervistato ieri da La vita in Diretta: "Era come una sorella– ha detto – Era sempre a casa mia".

Per una terza collega sarebbe da cancellare ogni ipotesi di femminicidio avanzata nelle ultime ore: "È stato soltanto un tragico incidente", aggiunge

L'incidente come anticipato è avvenuto in serata. Maggetti, sottoposto ai test di rito, è risultato essere con un tasso alcolemico più alto di quello consentito. "Magari a cena insieme avevano bevuto del vino, non so. Con questo non voglio giustificare nessuno: sicuramente al volante correva non potendo farlo. È una zona buia, in un centro abitato. "Se è vero che l'ha investita intenzionalmente deve pagare. Ma a prescindere: in ogni caso l'ha investita e uccisa".

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