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Trastevere: profanate due pietre d’inciampo. Gualtieri: “Gesto miserabile”

La paura è che il conflitto in corso possa rinfocolare gesti e azioni antisemite. La condanna del sindaco Gualtieri e della Comunità ebraica.
A cura di Valerio Renzi
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Un episodio grave, uno sfregio collettivo alla memoria di Roma e delle vittime della Shoah. Al civico 6 via Dandolo ignoti hanno annerito con della vernice, tanto da farle sembrare bruciate, due pietre d'inciampo poste di recente. Ricordano Michele Ezio Spizzichino e Aurelio Spagnoletto, che all'età di 36 e 39 anni, il 16 maggio 1944 furono arrestati nella Roma occupata e deportati nel campo di concentramento di Auschwitz.

La condanna del sindaco di Roma Gualtieri

Sull'episodio è intervento anche il sindaco Roberto Gualtieri: "A Trastevere due pietre d'inciampo dedicate a due vittime romane della Shoah, deportate nel campo di sterminio di Auschwitz, sono state oltraggiate. Roma condanna fermamente questo gesto inaccettabile e miserabile. Solidarietà a tutta la Comunità ebraica della nostra città".

Fadlun (CER): "Non accada quello succede in Francia"

Victor Fadlun, presidente della Comunità ebraica di Roma, ha commentato così lo sfregio alla memoria e il momento in cui avviene: "Se fosse confermato che si tratta di un atto di profanazione deliberato, sarebbe gravissimo. Le pietre d’inciampo per la nostra comunità e per tutti i romani hanno un alto e drammatico significato di memoria e omaggio alle vittime della follia antisemita".

Poi ricorda come l'episodio sia venuto alla luce proprio quando a Parigi si scoprono le stelle di David tracciate sui negozi e le case di cittadini ebrei, rimando alla persecuzione nazista. "Mi auguro che non si ripeta anche da noi quanto purtroppo sta avvenendo in Francia. Ribadisco la piena fiducia nella vicinanza e vigilanza delle istituzioni e delle forze dell’ordine", termina Fadlun.

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