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Trapper arrestati per aver picchiato bengalese: “Era tutto finto, gli abbiamo dato 30 euro”

I quattro trapper arrestati il 4 novembre perché accusati di due pestaggi – ai danni di un cittadino bengalese e di una band ‘rivale’ – hanno provato a minimizzare le loro azioni davanti al giudice per le indagini preliminari. “Era tutto concordato, allo straniero abbiamo dato 30 euro”, hanno dichiarato. I video però, dicono il contrario.
A cura di Natascia Grbic
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"Il filmino è una messa in scena concordata. Abbiamo incontrato l’uomo, probabilmente era bengalese, gli abbiamo offerto del denaro per far finta di picchiarlo. All’inizio lo sconosciuto si è opposto, poi gli abbiamo fatto vedere i soldi, abbiamo tratto per qualche minuto e infine abbiamo chiuso l’accordo dandogli trenta euro. Quello che si vede nel video è tutto finto. Forse si sarà fatto qualche graffio, roba di poco conto, non gli abbiamo di sicuro fatto male. È un malinteso". Sono queste le parole di Alex Refice, detto Sayanbull, e Manuel Parrini, i due trapper arrestati lo scorso 4 novembre perché accusati di due pestaggi: uno ai danni di un cittadino straniero, l'altro di una band rivale. Entrambe le scene sono state riprese in video e postate sui social network. La loro versione, riportata da Il Corriere della Sera, cozza però con quello che mostrano le immagini, con l'uomo steso a terra, privo di sensi, e preso d'assalto dai due.

I pestaggi alla band rivale e al cittadino straniero

Stessa cosa per il pestaggio alla band rivale. Qui i due parlano di ‘qualche schiaffo volato', seguito da ‘non abbiamo fatto male a nessuno'. Oggetto del contendere, alcuni vestiti prestati e non restituiti. Una scusa che anche fosse vera sarebbe da niente, soprattutto considerando la violenza scaturita quel giorno. Senza contare che le loro parole non troverebbero riscontro dalle immagini pubblicate sui social, con le violenze andate avanti per più di un'ora e le vittime lasciate in ginocchio totalmente insanguinate, davanti ai loro aggressori. E così il gip ha deciso di lasciare Manuel Parrini, Tiziano Barilotti, Omar Lunga Nguale e Alex Refice – tutti esperti di arti marziali – agli arresti domiciliari. Sono indagati per sequestro di persona, violenza privata, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa.

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L'aggressione al barman all'Eur

Non è la prima volta che Manuel Parrini e Alex Refice vengono denunciati per percosse. Massimiliano Idolo, barman e cantante degli Oro Nero, è stato aggredito lo scorso dicembre dai due in un locale dell'Eur. Non sopportavano che non gli venisse più servito da bere e gli hanno spaccato un bicchiere in faccia. Le ferite ci hanno messo più di un mese per guarire. I due sono stati denunciati. In un'intervista a la Repubblica, Idolo ha dichiarato: "Ora, che mi sono costituito parte civile, e so che verrò risarcito, e anche bene, resto fermo, idealmente seduto su una poltrona di un cinema con i pop corn, a godermi lo spettacolo".

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