Torre dei Conti, l’operaio supravvissuto al crollo depone una corona in ricordo di Octav Stroici

Una corona in memoria di Octav Stroici e delle vittime del lavoro è stata depositata stamattina in via dei Fori Imperiali nel cuore del centro storico della Capitale, luogo del crollo della Torre dei Conti. Alla cerimonia erano presenti i sindacati che oggi hanno aderito allo sciopero generale di 24 ore, che si è svolto anche a Roma e che ha coinvolto vari settori, tra i quali oltre al trasporto ferroviario, scuola, sanità, vigili del fuoco.
Presenti all'iniziativa Natale di Cola segretario Cgil Roma e Lazio, i vigili del fuoco che hanno lavorato tra le macerie del crollo e alcuni operai, tra i quali Gaetano La Manna, sopravvissuto ai drammatici fatti, che hanno portato invece alla morte del collega. Octav Stroici è deceduto a seguito del cedimento di parte della Torre dei Conti il 3 novembre scorso. Sulla sua scomparsa la Procura della Repubblica ha aperto un'inchiesta nella quale ad oggi risultano indagati quattro tecnici, che hanno firmato il progetto dei lavori.

La corona è stata deposta durante la mattinata di proteste all'arrivo del corteo romano della Cgil in via dei Fori Imperiali. A depositare materialmente la corona sono stati i vigili del fuoco, accompagnati dall'ispettore del lavoro Claudio Petrelli, che è intervenuto sul luogo del crollo, e Gaetano La Manna, che ha partecipato alla cerimonia a più di un mese dalla tragedia. "Siamo qui oggi per ricordare Octav Stroci e la strage della Torre dei Conti, che è l'emblema di ciò che non va in questa finanziaria" commenta Antonio Di Franco, segretario generale Fillea Cgil nazionale.

"Avevano detto che cancellavano la Fornero, affinché i lavoratori come gli operai non dovevano lavorare a sessantasei anni, avevano promesso di innalzare le pensioni minime, ma non è ancora avvenuto nulla di tutto ciò. Penso che oggi sia una giornata importante, noi andremo avanti con il coraggio, l'orgoglio e la forza che i superstiti, persone come Gaetano La Manna ci danno". "Non dobbiamo dimenticare che ogni giorno nel nostro Paese si muore di lavoro – ha commentato Di Cola – 100 morti nel 2025 solo nel Lazio. Non c'è nessuna fatalità, solo lavoratori uccisi mentre lavoravano".