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“Ti ammazzo, mi rovini la vita”: mamma a processo per maltrattamenti sul figlio di 9 anni

Dovrà rispondere di maltrattamenti nei confronti del figlio di 9 anni una donna del Viterbese. Da alcune registrazioni e testimonianze sono emersi insulti nei confronti del minore.
A cura di Alessia Rabbai
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Immagine di repertorio
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È finita a processo una mamma accusata di maltrattamenti nei confronti del figlio minore. A riportare la notizia la testata locale Tuscia Web. I fatti risalgono al 2017 e sono avvenuti nel territorio del Viterbese. Ieri in aula davanti al giudice Elisabetta Massini c'è stata la testimonianza del minore, già ascoltato da uno psicoterapetuta, che nel 2018 è stato allontanato dai genitori e affidato per sua tutela dal Tribunale di Roma ad una casa famiglia, dove ad oggi vive. Sul caso hanno indagato i carabinieri coordinati dalla Procura, per raccogliere gli elementi necessari. Nei confronti della donna le ore registrazioni hanno permesso agli investigatori dopo un lungo lavoro di delineare un quadro di violenze fisiche e psicologiche, che si consumavano tra le mura domestiche con strattoni, percosse e insulti, accuse rispetto alle quali ora dovrà risponderne davanti al giudice.

Il bambino registrato: "Basta mamma, mi fai male"

Dalle registrazioni dei dialoghi che avvenivano all'interno dell'abitazione sono emersi insulti e minacce che la mamma rivolgeva a suo figlio, tra i quali: "Tanto ti ammazzo", "Mi stai rovinando l’esistenza", "Maledetto". Oltre alle registrazioni, a udire alcune frasi violente, che la donna pronunciava nei confronti del piccolo sarebbero stati anche un vicino di casa e la ex badante della mamma adottiva della donna, ormai deceduta. Dalle registrazioni si sentirebbe anche il bambino rivolgersi alla madre dicendole: "Basta mamma, mi fai male". Vittima di maltrattamenti da parte della madre, il piccolo manifestava a sua volta comportamenti violenti, a detta delle maestre, nei confronti dei compagni di classe. In un altro frangente un testimone, che ha poi raccontato quanto visto, ha spiegato di aver notato la donna afferrare suo figlio per i capelli e trascinarlo per strada, perché stava facendo i capricci per avere un gelato. Ora la donna dovrà rispondere al giudice delle accuse a proprio carico.

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