“Ti ammazzo, le guardie mi fanno una p***a”: minacce di morte e botte all’ex, condannata 56enne

Una donna di 56 anni è stata condannata a un anno e quattro mesi per stalking dopo aver perseguitato il suo ex compagno per diverso tempo. L'uomo, un 65enne, aveva ormai paura a uscire di casa da solo perché ogni volta che provava ad andare da qualche parte si trovava dietro l'ex, che lo insultava e lo minacciava. Una volta, in un autolavaggio, gli aveva addirittura messo le mani addosso, picchiandolo perché convinta avesse un'altra. Non era vero, ma la 56enne era così fuori controllo che nulla la poteva far desistere dalla sua persecuzione.
I due avevano avuto una relazione terminata poi per volere dell'uomo. Da allora, era cominciato l'incubo: secondo quanto riportato da Il Messaggero, gli insulti e le minacce erano continui. L'uomo aveva provato a bloccarla, ma la 56enne continuava a cambiare numero di telefono pur di riuscire a chiamarlo. Secondo quanto emerso dalle indagini, la donna aveva cambiato numero diverse volte in pochissime settimane pur di raggiungerlo con messaggi e telefonate continue. Non solo: era arrivata addirittura a mettere un gps nella sua macchina, in modo da sapere sempre dove fosse. Il 65enne, quindi, era costantemente terrorizzato: dovunque andasse c'era anche lei, e non riusciva proprio a spiegarselo. Questo lo faceva sentire ancora più in pericolo: fino a che un conoscente della donna, testimoniando in commissariato, disse che lei aveva installato un gps nella sua vettura.
I messaggi e le telefonate della donna raccolti dalla polizia sono migliaia. Colpita da divieto di avvicinamento, continuava a contattare l'uomo nonostante la misura, non le importava nulla. Non poteva avvicinarsi né a lui né ai suoi parenti, e doveva mantenere una distanza di 500 metri. Le minacce di morte però, all'uomo e alla sua famiglia, sono continuate. Ieri la condanna, e si attende il rinvio a giudizio anche per un altra denuncia di stalking, sempre nei confronti del 65enne.