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Termini-Vaticano-Aurelio, l’odissea infinita del tram: due anni solo per mettere in sicurezza l’acquedotto

Nuovi guai sono saltati fuori nel corso degli studi dei tecnici sul tram TVA e faranno slittare i cantieri di altri due anni. Sono emersi problemi molto rilevanti in merito allo spostamento dei sottoservizi, cioè delle tubature, e in particolare di quelle dell’acqua. A piazza Carpegna, infatti, passa l’acquedotto e un’infrastruttura così pesante come la tranvia lo mette seriamente a rischio.
A cura di Enrico Tata
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Il progetto di un nuovo tram che sembra avvolto da una maledizione. Il percorso della linea Termini-Vaticano-Aurelio è stato segnato da incidenti di percorso e problemi sempre più grandi. Pensare che la primissima tratta, da Termini fino ad largo Argentina, avrebbe dovuto essere pronta entro il 2026. Poi i problemi legati al passaggio su via Nazionale, che hanno costretto il Campidoglio ad invertire l'ordine dei lavori: prima i lavori in zona Aurelio-Gregorio VII e soltanto in un secondo momento quelli relativi a Termini. Adesso nuovi guai sono saltati fuori nel corso degli studi dei tecnici e faranno slittare i cantieri di altri due anni.

Sono emersi problemi molto rilevanti in merito allo spostamento dei sottoservizi, cioè delle tubature, e in particolare di quelle dell'acqua. A piazza Carpegna, infatti, passa l'acquedotto e un'infrastruttura così pesante come la tranvia lo mette seriamente a rischio. Per questo, Acea ha chiesto di rinforzare le tubature dell'acqua con un ‘camerone di cemento armato', come l'ha definito l'assessore ai Trasporti, Eugenio Patanè, nel corso dell'ultima audizione in Commissione Mobilità. Un lavoro molto complesso che durerà circa due anni.

Il tracciato del Tram TVA
Il tracciato del Tram TVA

C'è poi la questione del deposito/rimessa: la prima tratta della TVA, che percorrerà tutta via Gregorio VII fino al Tevere (arrivando quindi al Vaticano) non interseca alcuna linea tranviaria esistente. Il progetto originale prevede la realizzazione di una ‘rimessa' dei tram a largo Micara, un imponente spiazzo adesso inutilizzato e in stato di abbandono. Ma la rimessa non prevede un'officina, ma solo attività di sabbiatura e pulizia dei mezzi. E allora come faranno i tram a raggiungere l'officina, dal momento che il troncone è ‘monco', cioè non interseca la rete tramviaria esistente. Il primo nodo di collegamento sarà a largo Argentina, ma quando? Per questo motivo, forse, la ‘rimessa' sarà trasformata in un vero e proprio deposito.

E gli alberi di Gregorio VII? Saranno abbattuti per fare spazio alla Tva? No: alcuni alberi devono essere abbattuti per ragioni naturali, ma nessun taglio è dovuto al progetto della nuova tramvia, ha spiegato Patanè. E comunque, saranno sostituiti.

Quanto ai fondi destinati alla Tva, il target iniziale era il completamento di 2,8 chilometri di tracciato entro il 2026. Un obiettivo impossibile da raggiungere, che è stato convertito nell'arrivo di dieci tram della fornitura prevista.

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