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Tassisti a Roma rifiutano pagamenti col pos, come fare a non farsi truffare

Gli unici modi per non farsi truffare dai tassisti che rifiutano ai clienti il pagamento con il pos. Lo spiega a Fanpage.it Mauro Antonelli del centro studi dell’Unione Nazionale Consumatori.
A cura di Enrico Tata
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Abbiamo raccontato la disavventura che ha avuto Patrizia Falcone, una content creator, con un tassista romano. Alla richiesta di poter pagare col pos, il conducente si è rifiutato: "Preleva o fai come te pare, magno uguale. Se vuoi pagare con la carta, prendi un Uber. A me me devi paga coi sordi". Ma come fare a difendersi dalle truffe?

I tassisti possono rifiutarsi di accettare il pos? In realtà no. Possono farlo soltanto se il lettore delle carte di credito è effettivamente rotto. Spiega a Fanpage.it Mauro Antonelli del centro studi dell'Unione Nazionale Consumatori: "I clienti possono difendersi in due modi: il primo è quello di non pagare. Non sono tenuti a pagare, dal momento che è obbligatorio per i tassisti avere il pos. Per questo, si devono fare rilasciare una ricevuta fiscale con la dicitura "corrispettivo non incassato", che provvederanno successivamente a saldare. Ma vedrete che improvvisamente il pos che vi hanno detto ‘non funziona', oppure ‘non ha il collegamento', tornerà a funzionare come per magia".

Il consiglio, quindi, è di provare a dire al tassista: "Guardi, aspettiamo un attimo, vediamo se il pos riprende a funzionare perché io non ho contanti. Altrimenti mi rilasci una ricevuta e provvederò a saldare successivamente".

L'altra alternativa, secondo Antonelli, è quella di avvertire i vigili urbani: "Mi rendo conto, è difficile. Se riusciste a fare intervenire le forze dell'ordine, gli agenti potrebbero verificare l'effettivo funzionamento del pos. I tassisti, infatti, possono rifiutarvi il pagamento con carta soltanto se effettivamente il dispositivo è rotto o malfunzionante. Nel 99 per cento dei casi, come sappiamo, è però una scusa. Per evitare la multa deve dimostrare un'oggettiva impossibilità tecnica, ma occorrono le prove. Quindi il mio consiglio è quello di chiamare le forze dell'ordine per fare una verifica in tempo reale sui dispositivi. In caso il pos risultasse funzionante, il conducente del taxi dovrà essere multato con una sanzione pari all'intero importo rifiutato più il 4 per cento. Per esempio, se il costo della corsa è  di 30 euro, la sanzione sarà di 31,20 euro".

C'è tuttavia un problema con questa seconda soluzione. Come raccontato da un agente di polizia locale all'inviato delle Iene Nicolò De Vitiis, molti tassisti semplicemente mettono in conto di dover pagare una multa. Saldare una sanzione di entità così contenuta, anche se ripetuta nel tempo, infatti, è ritenuto molto più conveniente rispetto al dover utilizzare il pos con tutti i clienti.

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