99 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Taglia orecchie e coda al cane per motivi estetici: padrone condannato

Taglia le orecchie e la coda del suo cane per motivi estetici. L’uomo, un romano di 64 anni, è stato ritenuto colpevole dei reati di utilizzo di atto falso e maltrattamento di animali. Per questo è stato condannato a otto mesi e al risarcimento di 3mila euro all’Oipa e al pagamento di 1700 euro per le spese legali.
A cura di Enrico Tata
99 CONDIVISIONI
Immagine

Per motivi estetici ha fatto tagliare le orecchie e la coda del suo cane, un corso italiano, e per questo è stato condannato a otto mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali. Si tratta della terza condanna negli ultimi sette mesi avvenuta per lo stesso reato e grazie alle denunce delle guardie zoologiche dell'Oipa, Organizzazione internazionale protezione animali, nell'ambito dell'operazione Dirty Beauty (Bellezza sporca).

Stando a quanto si apprende, il padrone del cane è un romano di 64 anni. I fatti risalgono al 2017, quando ha partecipato a un'esposizione al Palacavicchi di Roma con il suo cane corso con coda e orecchie tagliate. Le mutilazioni di coda e orecchie prevedono una condanna fino a 18 mesi di reclusione e una multa fino a 30mila euro. Sono una pratica dolorosa per l'animale e illegale, vietata dalla Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia di Strasburgo del 13 novembre 1987. Consapevole del rischio che correva, il padrone era riuscito ad ammettere il cane alla manifestazione grazie a un certificato veterinario che giustificava la mutilazione esclusivamente per motivi di salute. Le verifiche delle guardie zoofile hanno dimostrato che si trattava di un certificato totalmente falso. L'uomo è stato ritenuto colpevole dei reati di utilizzo di atto falso e maltrattamento di animali. Per questo è stato condannato a otto mesi e al risarcimento di 3mila euro all'Oipa e al pagamento di 1700 euro per le spese legali.

"I molti controlli delle nostra guardie zoofile a livello nazionale hanno portato a oltre ottanta denunce all’autorità giudiziaria, anche nei confronti di veterinari. Questa è soltanto l’ennesima condanna ottenuta e siamo certi che ne arriveranno molte altre. Le pronunce dei Tribunali su nostre denunce stanno mettendo fine a questa pratica crudele e illegale e, grazie all’attività di repressione di questi reati, il fenomeno è in netta diminuzione”, ha spiegato Claudio Locuratolo, coordinatore provinciale delle guardie zoofile Oipa di Roma e provincia.

99 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views