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Sul caso del video hard nell’As Roma ascoltato Vito Scala, l’ex braccio destro di Totti

Vito Scala ha raccontato la sua versione dei fatti al procuratore federale Giuseppe Chinè, che ha aperto un fascicolo sul caso del video intimo trafugato a una ex dipendente giallorossa e diffuso da un calciatore della Roma primavera.
A cura di Enrico Tata
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Sul caso del video hard nell'As Roma è stato ascoltato Vito Scala, che oggi ricopre il ruolo di accompagnatore degli arbitri ma in passato è stato assistente e preparatore personale di Francesco Totti. L'ex braccio destro del numero dieci ha raccontato la sua versione dei fatti al procuratore federale Giuseppe Chinè, che ha aperto un fascicolo sul caso del video intimo trafugato a una ex dipendente giallorossa e diffuso da un calciatore della Roma primavera.

Vito Scala si occupa anche della struttura dove vivono e studiano i giovani tesserati e dove lavorava la donna del video, che poi è stata licenziata dall'As Roma insieme al suo compagno.

Fino a ieri, il procuratore Chinè aveva raccolto le testimonianze dei due ex dipendenti protagonisti del video e l'avvocato Lorenzo Vitali, che ha scritto la lettera con cui i due sono stati licenziati dall'As Roma.

La società giallorossa ha già spiegato in un comunicato che "nel video emergeva la sussistenza di una trattativa privata riguardante corsie preferenziali lavorative", sottolineando che "il licenziamento è la conseguenza di una circostanza che, oltre ad essere contraria al Codice Etico della Società, e ad aver riguardato indistintamente entrambe le persone che hanno registrato il video, ha oggettivamente determinato l’impossibilità di proseguire il rapporto lavorativo con il Club, anche alla luce delle mansioni svolte da entrambi che richiedevano un coordinamento diretto con i minorenni".

Stando a quanto ricostruito, la vicenda risale a oltre un anno fa, quando la ragazza lavorava alla foresteria giallorossa. Avrebbe prestato il suo telefono a un giovane calciatore della Roma Primavera e quest'ultimo avrebbe prima visto il video e poi lo avrebbe fatto circolare tra i compagni di squadra. Il baby calciatore non è stato oggetto di alcun provvedimento punitivo.

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