28 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Stuprò una 21 in discoteca a Roma: condannato a 6 anni e 8 mesi

Condannato l’uomo accusato di aver stuprato, insieme ad altre due persone, una ragazza di 21 anni di origini etiopi in uno sgabuzzino della discoteca Factory di Roma. “Sembrava a posto, gentile, divertente. Innocuo soprattutto. Abbiamo bevuto qualcosa insieme. L’ho seguito in quel ripostiglio, ma lui all’improvviso mi è saltato addosso. Ho lottato, ci ho provato ma nessuno mi ha sentito”, raccontò la vittima.
A cura di Enrico Tata
28 CONDIVISIONI
Factory Club Roma
Factory Club Roma

Il 25enne Gabriel R.Z. è stato condannato a 6 anni e 8 mesi di reclusione. È accusato di violenza sessuale di gruppo per uno stupro ai danni di una ragazza avvenuto nel maggio del 2019 all'interno di uno sgabuzzino della discoteca Factory, zona Ponte Milvio a Roma. L'uomo, di nazionalità romena, è stato giudicato con il rito abbreviato. La sua vittima è una giovane etiope di 21 anni che all'epoca trovò il coraggio di raccontare quella terribile serata agli investigatori: "Lui me lo ricordo bene, gli altri due non saprei descriverli. Ero troppo sconvolta. Sembrava a posto, gentile, divertente. Innocuo soprattutto. Abbiamo bevuto qualcosa insieme. L’ho seguito in quel ripostiglio, ma lui all’improvviso mi è saltato addosso. Ho lottato, ci ho provato ma nessuno mi ha sentito. Non ero ubriaca, avevo bevuto poco, anche con i miei amici con i quali sono andata più volte al Factory. Ma lui non l’avevo mai incontrato prima. Mi è sembrato che quel giovane fosse italiano, parlava bene italiano almeno". Lo stupro, commesso da tre persone, è stato ripreso dalla telecamera presente all'ingresso del locale. Gli investigatori della squadra mobile di Roma hanno vagliato oltre 600 fotografie scattate nel corso della serata in discoteca. Stando a quanto ricostruito i tre avrebbero avvicinato la ragazza sulla pista da ballo.

L'arresto del secondo aggressore

L'arresto del 25enne è avvenuto a luglio e quello del secondo aggressore è arrivato a novembre. Si tratta di un 35enne tunisino, uno dei buttafuori della discoteca. Era lui, secondo gli investigatori,  "il secondo uomo vestito come un addetto alla sicurezza" descritto dalla vittima. Pochi giorni dopo la violenza, aveva lasciato l’Italia per rientrare nel suo Paese. Il primo novembre è rientrato in Italia a Fiumicino, ma ad attenderlo c'erano gli uomini della squadra mobile. Anche per lui le accuse sono di violenza sessuale di gruppo aggravata e lesioni. Questa seconda accusa nel caso del 25enne romeno è caduta.

28 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views