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Studenti accampati contro il caro affitti: “Avere una casa non può essere un privilegio”

Continua la protesta degli studenti accampati con le tende all’ingresso della Sapienza, ai piedi della statua della Minerva. “La casa non può essere un privilegio”, hanno dichiarato a Fanpage.it.
A cura di Beatrice Tominic
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Hanno passato la notte accampati ai piedi della Minerva, davanti al rettorato dell'università La Sapienza di Roma, come protesta al caro affitti: gli studenti dell'ateneo, seguendo l'esempio di Ilaria Lamera che aveva fatto lo stesso al Politecnico di Milano, hanno montato le tende davanti all'ateneo lo scorso pomeriggio.

"La situazione a Roma non è da meno rispetto a Milano – ha spiegato il coordinatore dell'associazione studentesca Sinistra Universitaria, Leone Piva – Gli affitti anche qui arrivano facilmente a cinquecento, seicento e anche a settecento euro a stanza. Chi non se lo può permettere, ha garantito meno il proprio diritto allo studio. È un segnale semplice e chiaro, ma purtroppo la politica non affronta mai questa questione. E quando ci prova lo fa ammiccando ai privati. Ma questa situazione non è più sostenibile: per i fuorisede avere una casa nella città in cui si studia sta diventando un privilegio".

Le testimonianze

Un altro ragazzo ha raccontato l'esperienza di suo cugino, che è arrivato da Reggio Calabria e si è trovato senza casa nonostante avesse vinto la borsa di studio. "Fortunatamente è riuscito ad appoggiarsi ad un parente, ora viviamo insieme – ha spiegato – A maggio ha avuto la prima notizia di un altro alloggio, ma si trova a Laurentina, molto più vicina a Roma Tre: per arrivare alla Sapienza con i mezzi pubblici impiega più di un'ora".

E, spesso, le case sono oggetto di ricerca anche di studenti pendolari che, dopo aver passato anni a macinare chilometri su treni regionali o in automobile, si concedono un alloggio in città, più vicino ai luoghi di studio. È questo, ad esempio, il caso di Viki: "Vivo in provincia di Roma, a Santa Marinella e per il primo periodo ho fatto la pendolare, poi fortunatamente sono riuscita a trasferirmi a Roma insieme ad una sua amica, che aveva ricevuto l'appartamento in eredità".

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