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Strade chiuse al traffico davanti alle scuole di Roma, l’assessore Patanè: “Vogliamo arrivare a 100”

Quante sono oggi le strade solo pedonali davanti alle scuole e quali sono i loro possibili benefici. L’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè a Fanpage.it sul progetto ‘strade scolastiche’: “Stanziati 3 milioni di euro per questi progetti”.
A cura di Francesco Esposito
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Ci sono scuole da cui bambine e bambini, ragazze e ragazzi, escono in tranquillità e sicurezza, perché affacciano su spazi aperti. Si chiamano strade scolastiche. Sulla loro diffusione Roma deve recuperare molto se vuole colmare il divario con altre capitali europee. A Fanpage.it l'assessore alla Mobilità Eugenio Patanè ha rilanciato l'impegno del Campidoglio: "Vogliamo arrivare ad averne più di cento. Quest'anno abbiamo stanziato tre milioni di euro per la sicurezza fuori dalle scuole".

Quante sono oggi e dove

Nate a Bolzano nel 1989, a Roma le strade scolastiche sono state introdotte con un progetto del 2021 firmato da Patanè e dall'assessora alla Scuola, Formazione e Lavoro Claudia Pratelli.

Al momento ne sono state realizzate quindici, distribuite nei vari municipi. “Ce ne sono, però, alcuni che stanno eccellendo – sottolinea Patanè – come il Municipio I che ne ha cinque, o il XIV che ne conta tre, o anche il VII”. Il primo di questi progetti è stato realizzato in via Puglie, dove, aggiunge Patanè, “è stato creato un vero e proprio salotto: una piazza tra due istituti che sono l’uno di fronte all’altro”.

Altri esempi sono via Bixio, via Podere Trieste, largo Agnesi, via Segurana a Ostia. Un posto speciale lo ha via Monte Ruggero al Tufello: qui è stata inaugurata la prima strada scolastica “artistica”, con un’opera sull’asfalto dell’artista Gio Pistone, finanziata grazie a un bando della fondazione Bloomberg.

Secondo dati raccolti dalla coalizione di ong Clean Cities e pubblicati nel report Street for kids, Cities for all, però, Roma è solo al sedicesimo posto tra 36 città d’Europa per percentuale di scuole primarie servite da strade scolastiche. Quarta fra le italiane dopo Milano (seconda in Europa dietro Londra), Torino e Bologna.

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Strade scolastiche: come funzionano e quanto costano

“Dobbiamo però fare anche una distinzione qualitativa”, sottolinea a Fanpage.it Anna Becchi, attivista di Clean Cities. Le strade scolastiche, infatti, possono assumere forme diverse: chiusura temporanea al traffico (negli orari di entrata e uscita), pedonalizzazione parziale oppure totale e definitiva.

“Noi tendiamo sempre alla seconda opzione – precisa l’assessore – ma dove non è possibile, perché magari ci sono dei garage all’interno della via o ci sono persone portatrici di handicap, optiamo per una pedonalizzazione parziale, che consente il corsello di carrabilità a 10 chilometri orari”.

Anche i costi di realizzazione variano molto: “Le parziali e le temporanee si fanno anche solo con delle fioriere e servono pochi soldi, dai 20 ai 40mila euro – continua Patanè – ma non è lo stesso per le sistemazioni definitive, nelle quali si fa un lavoro di trasformazione della strada, che passa da carrabile a pedonale. Lì bisogna sostituire l’asfalto con il travertino o la basaltina e questi interventi possono costare anche dai 700mila al milione e mezzo di euro. Dei tre milioni totali destineremo una metà a interventi temporanei e l’altra a quelli definitivi”.

Sicurezza e non solo, Patanè: "Serve mobilità sostenibile"

Il progetto romano, frutto della collaborazione tra assessorato alla Mobilità e assessorato alla Scuola, parte dall’attenzione alla sicurezza di bambini e ragazzi. “Abbiamo degli istituti scolastici con migliaia di studenti che escono dal portone della scuola e si ritrovano a dover stare in tanti su un marciapiede di meno di mezzo metro – sottolinea Patanè –. A volte si riversano proprio sulla strada. Sono capitati anche degli incidenti”.

Ma c’è anche la volontà ridurre la congestione tipica degli orari di entrata e uscita. Come spiega l’assessore, le strade scolastiche si collegano ad altre iniziative (come la Zona 30) per spingere i cittadini e le cittadine a lasciare la macchina più lontano e favorire una “mobilità sostenibile, attiva e lenta che però evita una serie di problematiche molto serie”.

Strade scolastiche: quali benefici?

“Oltre alla sicurezza, c’è anche il tema della qualità dell’aria – aggiunge l’attivista Anna Becchi – che viene immediatamente migliorata non solo nei dintorni, ma anche dentro la scuola. Perché il traffico che si crea nelle strade fa accumulare agenti inquinanti che poi entrano direttamente nelle classi, dove i ragazzi li respirano per tutto l’orario scolastico”.

Ci sarebbero poi miglioramenti anche sul piano della socialità e della salute psicofisica dei più giovani. “Quello che si osserva è l’immediato cambio di utilizzo di quella via – prosegue Becchi –: improvvisamente diventano luoghi di socialità in cui vedi le persone fermarsi, soprattutto quando vengono arredate con delle panchine o del verde. Con miglioramenti anche in termini di salute secondaria per i bambini, che si fermano, giocano, si muovono, quindi fanno più attività fisica e sportiva”.

E non sono solo i ragazzi a beneficiarne. “Spesso questi luoghi vengono vivacizzati anche dai genitori con corsi, feste e attività extra scolastiche che avvengono proprio in strada. A volte viene utilizzata invece anche dalle docenti stesse per fare educazione all'aperto, una nuova tendenza della didattica. Si crea quella che viene chiamata ‘una comunità educante’”, sottolinea.

Le polemiche a via Rugantino, Patanè: "La priorità è la sicurezza dei bambini"

Il percorso per recuperare terreno sul fronte della mobilità sicura per i più piccoli non è privo di contestazioni. L’ultima strada scolastica inaugurata, via Rugantino a Torre Spaccata, ha suscitato proteste di residenti e mozioni in consiglio di municipio – poi respinte – di Fratelli d’Italia e Lega per ripristinare il traffico.

“Penso che queste polemiche non mettano al centro la priorità – ribatte con forza Patanè –. Dobbiamo capire se la priorità è la sicurezza dei bambini, la sicurezza stradale dei nostri figli, oppure se la priorità è fare 30 secondi in meno per raggiungere le proprie destinazioni. Questo è il tema principale”.

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