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“Stop all’accordo di ricerca tra Italia e Israele”: studenti occupano il rettorato della Sapienza

Un gruppo di studenti di Cambiare Rotta ha occupato questa sera il rettorato dell’università la Sapienza di Roma per chiedere lo stop all’accordo di ricerca tra Italia e Israele.
A cura di Natascia Grbic
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Un gruppo di studenti questa sera ha occupato il rettorato dell'università la Sapienza di Roma. "Nel giorno precedente il Senato accademico della Sapienza, gli studenti occupano il rettorato: basta complicità con Israele, fuori la rettrice da Med-Or, no alla partecipazione al bando del ministero degli Esteri, basta accordi con università israeliane e filiera bellica", hanno dichiarato in una nota. Gli studenti si riferiscono all'Accordo di Cooperazione Industriale, Scientifica e Tecnologica tra Italia e Israele.

Nei giorni scorsi ha fatto molto discutere la decisione del Senato accademico dell'università di Torino di non partecipare al bando del ministero. "Il senato accademico dell’Università ritiene non opportuna la partecipazione al bando del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, visto il protrarsi della situazione di guerra a Gaza”, la dichiarazione degli accademici.

"Dopo i partecipati cortei cittadini e dentro l'ateneo, dopo le numerose iniziative di solidarietà con la resistenza palestinese, la comunità studentesca riprende iniziativa – continua la nota degli studenti -. La rettrice e la governance di ateneo finora hanno rifiutato di ascoltarci, ora il Senato Accademico di domani dovrà discutere le nostre rivendicazioni e mettere fine alla complicità con Israele".

Gli studenti hanno lanciato per domani alle 12 un ‘Contro – Senato Accademico' per chiedere che il Senato previsto per le 12 accetti le rivendicazioni degli studenti. "Il rifiuto dell’università di Torino di partecipare al bando MAECI e l’annuncio delle dimissioni del rettore dell’Università di Bari dal suo incarico in Med-Or, fondazione di Leonardo s.p.a., mostrano che il boicottaggio accademico sta dando i suoi frutti – spiegano gli studenti – e che si può porre fine alla criminale complicità del nostro sistema formativo con la barbarie del genocidio in Palestina e delle guerre".

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