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Sospeso Don Leonardo Pompei, il parroco star dei social: continuava a fare dirette YouTube

Don Leonardo Pompei, parroco con un canale YouTube da 77mila iscritti, è stato sospeso il 4 settembre dalla diocesi Latina-Terracina-Sezze-Priverno. Gli era stato vietato di utilizzare i social e convocare incontri online con i fedeli.
A cura di Francesco Esposito
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Foto di Don Leonardo Pompei, dal suo profilo Facebook
Foto di Don Leonardo Pompei, dal suo profilo Facebook

Ha un canale YouTube da 77mila iscritti, più di 30mila follower su Facebook e 7mila su Instagram. Ma da giovedì 4 settembre 2025 Don Leonardo Maria Pompei è stato sospeso dal ruolo di guida della sua parrocchia a Sermoneta, in provincia di Latina. Alla base della decisione del vescovo Mariano Crociata c'è la violazione del precetto penale imposto il 2 settembre, "che imponeva e ordinava al presbitero, sotto pena di sospensione, di non convocare alcun incontro o assemblea parrocchiali con i fedeli della parrocchia di S. Maria Assunta in Cielo in Sermoneta, e di sospendere qualunque tipo di attività sui social media", come si legge in un comunicato della diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno.

La sospensione di Don Leonardo Pompei

Don Leonardo Maria Pompei fino a ieri era il parroco di Santa Maria Assunta in Cielo, nel centro storico di Sermoneta. Da giovedì 4 settembre è stato sospeso, come recita il decreto del vescovo Crociata, "da tutti gli atti della potestà di ordine, da tutti gli atti della potestà di governo e dall’esercizio di tutti i diritti o funzioni inerenti all’ufficio". In sostanza, gli è stato revocato il controllo sulla sua vecchia parrocchia e, inoltre "qualunque atto di governo dovesse essere posto dal presbitero in parola è da ritenersi invalido. Al Rev. Don Leonardo Pompei è concessa la dispensa dall’obbligo di portare l’abito ecclesiastico ed è chiesto di non presentarsi pubblicamente come sacerdote".

Chi è il prete di Sermoneta

Il decreto di monsignor Crociata arriva dopo un periodo di scontro con il sacerdote della sua diocesi. Il 29 agosto e poi ancora il 3 settembre Don Pompei aveva presentato per iscritto al vescovo le sue dimissioni. Proprio la sera di mercoledì 3, poi, aveva indetto un incontro aperto a tutti su YouTube, contravvenendo al precetto inviatogli il 2 settembre.

Ma non è solo il copioso utilizzo dei social da parte del parroco ad aver irritato i vertici della diocesi. Don Leonardo Pompei avrebbe, infatti, dichiarato nella sua lettera di dimissioni "di non sentirsi più in comunione con il Vescovo Diocesano e con la gerarchia della Chiesa, di non intendere più celebrare la messa secondo la liturgia del Concilio Vaticano II, come di fatto ha poi spiegato nel suo intervento online", si legge ancora nel comunicato della diocesi. Uno scollamento teologico, quindi. Don Leonardo, che ha anche un proprio sito web in cui è possibile trovare suoi podcast e audiolibri a tema prevalentemente dottrinale, sui social si fa portatore di un cristianesimo più legato al passato, distante da quello di oggi, definito da lui stesso in un video su Instagram come "all'acqua di rose".

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