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Scontri tra tifosi della Roma e del Napoli, arrestati altri due ultras giallorossi

Due ultras, 25 e 39 anni, già conosciuti alle forze dell’ordine, sarebbero stati bloccati nella serata di oggi a Roma in relazione agli scontri tra tifosi giallorossi e tifosi del Napoli.
A cura di Enrico Tata
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Sale a tre il numero degli arresti tra i tifosi della Roma in relazione agli scontri con i tifosi del Napoli avvenuti in un'area di sosta dell'Autostrada A1. Due ultras, 25 e 39 anni, già conosciuti alle forze dell'ordine, sarebbero stati bloccati nella serata di oggi a Roma e nelle scorse ore era già stato arrestato il 43enne Martino Di Tosto, coinvolto nel 2013 in una sassaiola contro il pullman del Verona. È arrivato anche il primo arresto tra i tifosi del Napoli: l'ultras si chiama Antonio Marigliano, 35 anni, e abita nel quartiere di San Giovanni a Teduccio a Napoli. Gli è stato notificato un arresto in flagranza per differita. L'ultras Di Tosto, il primo ad essere stato arrestato, è stato ammanettato al pronto soccorso dell'ospedale San Donato di Arezzo, dove era andato per farsi visitare una gamba dopo essere stato ferito con un'arma da taglio nel corso degli scontri.

Gli scontri potrebbero essere stati pianificati dagli ultras

Hanno partecipato agli scontri 180 persone tra tifosi della Roma e del Napoli. Come detto, sono state arrestate per il momento quattro persone, ma c'è tempo fino all'ora di pranzo di domani per formalizzare altri arresti in flagranza differita.  "Stiamo concentrando tutte le nostre energie e quelle della polizia per arrivare quanto prima all'identificazione dei responsabili di questo gesto folle e assurdo che ha messo a repentaglio la sicurezza dei viaggiatori e ha bloccato una delle principali arterie del nostro Paese", ha dichiarato il procuratore di Arezzo Roberto Rossi.

Stando a quanto emerge dalle indagini condotte dalla Digos di Arezzo, ci sarebbero chat e vocali in cui tifosi della Roma e del Napoli promettono botte e vendette. "Le fonti informative, i nostri operatori hanno rilevato che ci sono stati contatti tramite e messaggi e chat, da cui si può ipotizzare che si erano dati una specie di appuntamento in autostrada per scontrarsi", ha spiegato il questore di Arezzo, Maria Luisa Di Lorenzo. Le modalità con cui si sono verificati i fatti possono far "pensare anche a un agguato, dato che i napoletani si sono fermati ad aspettare gli altri alla stazione di servizio di Badia al Pino anziché proseguire il viaggio. La Digos aveva informato che i romanisti si erano radunati all'area di servizio precedente, Montepulciano, e la questura ha rafforzato le misure in autostrada".

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