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Sciopero taxi martedì 5 luglio per 48 ore: manifestazioni a Roma e possibili disagi

È stato indetto dalle 8 del 5 luglio uno sciopero dei taxi per 48 ore contro la liberalizzazione del servizio. L’appuntamento per tutti è a Roma, dove si attendono manifestazioni e possibili disagi.
A cura di Beatrice Tominic
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Inizia alle 8 di mattina di oggi lo sciopero dei taxi che dura fino a domani, mercoledì 6 luglio 2022. Le auto bianche si fermano proprio adesso, mentre l'Italia è tornata ad essere meta di turisti e turiste da tutto il mondo durante questa prima fase di estate. La decisione di scioperare è arrivata al termine dell'incontro fra i sindacati dei tassisti e la viceministra alle Infrastrutture Teresa Bellanova durante il quale la richiesta è stata una: eliminare qualsiasi ipotesi di liberalizzazione dei taxi che metterebbe in ginocchio tutti coloro dotati di licenza.

L'appuntamento per tutti i tassisti, pronti a manifestare per i loro diritti, è a Roma, come hanno dichiarato già i sindacati. "Siamo pronti al dialogo e a tenere calma la piazza", ha dichiarato all'Agi Loreno Bittarelli, il presidente della Cooperativa Radiotaxi 3570 di Roma, una delle associazioni di tassisti più importanti nel nostro Paese. Non si escludono, però, ulteriori disagi per la città di Roma e la sua viabilità. È necessario ricordare, inoltre, che questo sciopero arriva proprio nei primi giorni di cantiere per i lavori alla linea A della metropolitana che, per questa ragione, chiuderà alle ore 21 per 18 mesi: anche da questo punto di vista turisti e turiste, ma anche cittadine e cittadini romani abituati a muoversi con i mezzi, rischiano di imbattersi in disagi e scomodità.

Le ragioni dello sciopero

Alla base della scelta di indire lo sciopero per questi due giorni, come anticipato, c'è l'esito dell'incontro con la ministra Bellanova e il respingimento delle richieste da parte dei sindacati. "Il governo deve togliere dal tavolo qualsiasi ipotesi di liberalizzazione. Uno stralcio appare difficile, l'ideale sarebbe tornare in Parlamento per fare un apposito ddl", ha continuato Loreno Bittarelli della Cooperativa Radiotaxi 3570.

"L'articolo 10 del ddl Concorrenza non verrà stralciato ma modificato nelle parti non sostanziali – hanno poi spiegato i sindacati – Siamo sempre più convinti che la riscrittura delle norme per migliorare il settore debba avvenire non con una legge delega inserita in un Ddl concorrenza ma attraverso un provvedimento di confronto tra categoria, governo e sindacati."

Secondo quanto prevede l'articolo 10 del ddl Concorrenza, verrà affidata al governo una delega in materia di "adeguamento dell'offerta di servizi alle forme di mobilità" che si svolgono tramite applicazioni web o telefoniche per gestire il rapporto fra i passeggeri (e clienti) e i conducenti dei taxi. Questa decisione, però, rischia di poter rappresentare un primo passo verso la liberalizzazione senza norme: l'idea è quella di organizzarsi facendo in modo che applicazioni e tassisti possano collaborare, proprio come è accaduto con Uber.

L'accordo con Uber

Bittarelli ha poi proseguito spiegando come funziona il modello che i tassisti vogliono adottare: si tratta di quello che utilizzano secondo gli accordi con Uber raggiunti come ItTaxi. "La nostra partnership prevede che per coloro che chiedono un veicolo su Uber la chiamata venga veicolata ad ItTaxi che la gestisce con i suoi mezzi – ha spiegato – Invece di fare la guerra ad Uber abbiamo preferito trovare la pace per avere molte corse in più specie con i turisti." Poi ha concluso: "Siamo tutti consapevoli che il futuro non si può fermare, ma bisogna agire all'interno delle regole."

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