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Sciopero dei mezzi a Roma venerdì 4 febbraio 2022: orari e fasce garantite di bus, metro e treni

Sciopero dei trasporti indetto dal sindacato Usb per venerdì 4 febbraio 2022. Sarà un’agitazione di quattro ore, dalle 8.30 alle 12.30, e coinvolgerà i mezzi Atac, Roma Tpl e Cotral.
A cura di Enrico Tata
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È stato proclamato per venerdì 4 febbraio 2022 uno sciopero nazionale del trasporto pubblico locale. L'agitazione è stata indetta dal sindacato Usb. A Roma si fermeranno i bus, le metropolitane, i tram e i treni di Atac, i mezzi di Roma Tpl e gli autobus regionali gestiti da Cotral.

Orari e fasce garantite bus, metro e treni Atac per lo sciopero dei trasporti a Roma

Lo sciopero sarà di quattro ore, dalle ore 8.30 alle ore 12.30. Verranno coinvolti, per quanto riguarda Atac, gli autobus, i filobus, i tram, le metropolitane e le ferrovie gestite da Atac. A rischio, come detto, anche le linee gestite da Roma Tpl e quelle di Cotral.

Le motivazioni dello sciopero dei trasporti

Queste le motivazioni dello sciopero nazionale indetto dal sindacato Usb:

Venerdì 4 febbraio il trasporto locale sciopera per un servizio pubblico dignitoso, la sicurezza e il reddito: basta precarietà e sfruttamentoNazionale – martedì, 25 gennaio 2022

Negli ultimi due anni, quelli della pandemia che ha piagato un Paese già debilitato, i lavoratori del trasporto pubblico locale sono stati le vittime sacrificali di un indecoroso balletto di provvedimenti contraddittori, in assenza di controlli e protezioni contro il contagio, sullo sfondo di un panorama di aziende allo sfascio per precise volontà politiche. L’unico, aleatorio strumento fornito ai lavoratori è stato l’introduzione dell’obbligo del green pass, individuato come magico toccasana per un settore che, invece di lavoratori-sceriffi del Covid, ha bisogno di investimenti cospicui, assunzioni e internalizzazioni.

In questo, c’è stato un allineamento totale alla politica dei governi sui servizi pubblici essenziali, con la rimozione degli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori dal processo di “rilancio economico” millantato da Draghi. Lo sblocco dei licenziamenti sostenuto anche da Cgil Cisl Uil ha dato il via ad una ondata di esuberi, delocalizzazioni e ristrutturazioni pesantissime. Non bastassero gli aumenti che stanno falcidiando ulteriormente salari e pensioni, già tra i più poveri d’Europa, la manovra di bilancio dirotta quasi tutte le risorse sulle imprese, lasciando i lavoratori senza sostegno economico. Nulla viene destinato al reddito di emergenza o alla cassa integrazione, compresa quella Covid, proprio mentre centinaia di aziende attuano o minacciano licenziamenti di massa.

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