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San Felice Circeo, bracciante di 26 anni muore sul lavoro: “Non è stata chiamata l’ambulanza”

La denuncia del sindacato Flai-Cgil. Il lavoratore agricolo morto sul lavoro si chiamava Singh Gurjant, aveva 26 anni, e si trovava su una serra quando è precipitato. Il datore di lavoro invece di chiamare forze dell’ordine e un’ambulanza come da prassi lo ha trasportato lui stesso in ospedale dove è deceduto. Una settimana fa un incidente identico nella stessa zona dove la piaga del capolarato è molto forte: in questo caso precipitando da una serra un bracciante è rimasto paralizzato.
A cura di Redazione Roma
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Un altro bracciante è morto in provincia di Latina, si chiamava Singh Gurjant e aveva 26 anni. Nel pomeriggio di ieri è caduto da una serra dove era a lavoro all'interno di un'azienda agricola a San Felice Circeo, dove secondo la denuncia del sindacato stava lavorando senza dispositivi di sicurezza. Per la Flai Cgil è un'altra vittima del caporalato e del mancato rispetto della sicurezza sul lavoro. Il giovane bracciante di origine indiana è arrivato in ospedale in macchina, trasportato dal suo datore di lavoro, qui è deceduto dopo alcune ore: troppo gravi le lesioni riportate nella caduta. Su quanto accaduto è stata ovviamente aperta un'inchiesta che dovrà fare chiarezza sulla dinamica dell'incidente sul lavoro, sulla presenza o meno dei dispositivi di sicurezza e sulla posizione di Singh Gurjant all'intenro dell'azienda.

Ora il sindacato chiede di fare subito chiarezza su quanto accaduto e non esclude mobilitazioni sul territorio nei prossimi giorni. "Ci chiediamo come sia possibile, anche in questa circostanza, che il datore di lavoro non abbia chiamato l’ambulanza e gli organismi preposti per mettere in atto un soccorso fai da te.  – dichiarano in una nota Roberto Iovino e Giuseppe Cappucci della Flai Cgil del Lazio – Una circostanza che speriamo sia chiarita quanto prima. Così come siamo sicuri che vadano chiariti altri episodi che in questi giorni hanno coinvolto il territorio del Lazio meridionale. Anche per questo nelle prossime ore decideremo quali iniziative intraprendere affinché ci sia una massiccia presa di posizione delle istituzione e degli organismi ispettivi, per verificare fino in fondo che chi lavora lo faccia in sicurezza e per fare chiarezza su un escalation davvero preoccupante che stiamo registrando sul territorio".

Quello in cui ha perso la vita non è il solo grave episodio avvenuto nel territorio pontino negli ultimi giorni. Un bracciante è morto d'infarto dopo aver staccato dal lavoro: secondo il racconto dei suoi compagni il cuore avrebbe ceduto dopo turni di 12 o 15 ore nei campi sotto il sole, ritmi massacranti senza nessuna tutela Poi la settimana scorsa un incidente identico a quello in cui ha perso la vita Singh Gurjant, anche questa volta protagonista un bracciante di origine indiana precipitato mentre lavorava in una serra e che ora rischia di rimanere paralizzato.

"Come testimoniano i recenti dati Inail gli infortuni nel complesso sono calati (anche grazie al lockdown) ma si registra un aumento degli infortuni mortali del 19%. Questo significa che da un lato c’è una giusta attenzione per le misure anti Covid, allo stesso tempo una grave sottovalutazione dei rischi ordinari che stanno portando ad aumentare considerevolmente gli infortuni mortali", aggiungono gli esponenti sindacali nella nota.

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