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Elezioni comunali Roma 2021

Roma, Virginia Raggi senza maggioranza: quattro consiglieri lasciano il Movimento 5 Stelle

La sindaca Virginia Raggi ha così definitivamente perso la maggioranza in consiglio capitolino. Quattro consiglieri ex 5 Stelle hanno formalizzato il loro addio al Movimento e la nascita di un nuovo gruppo. La seduta al momento è stata sospesa ed è stata convocata la capigruppo. Adesso Virginia Raggi rischia di non poter concludere il suo mandato.
A cura di Enrico Tata
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I quattro consiglieri capitolini ‘ribelli' lasciano il Movimento 5 Stelle: Enrico Stefàno, Donatella Iorio, Marco Terranova e Angelo Sturni hanno formalizzato la loro decisione in apertura del consiglio comunale di Roma. La sindaca Virginia Raggi ha così definitivamente perso la maggioranza in assemblea capitolina. I quattro consiglieri ex 5 Stelle hanno formalizzato la nascita di un nuovo gruppo. La seduta al momento è stata sospesa ed è stata convocata la capigruppo. Adesso Virginia Raggi rischia seriamente di non poter concludere il suo mandato.

Stefàno: "Non mi piace retorica del ‘va tutto bene'"

Sturni, Stefàno, Terranova e Iorio hanno sempre preso le distanze dalla ricandidatura della sindaca Raggi e per questo avevano costituito un gruppo chiamato ‘Il Piano di Roma'. "Per me questa è una giornata speciale: esattamente 8 anni fa sedevo per la prima volta in questa straordinaria aula. Aderisco al ‘Piano di Roma' e lascio il M5s, senza alcun rammarico. Sono sempre stato una voce critica ma leale, invece il Movimento ha preso una deriva nell'ultimo periodo: non mi piace la retorica del ‘va tutto bene' e ‘se non va bene è sempre colpa di qualcun altro: la Regione, il buco nei bilanci, la Mafia, il dipartimento, gli uffici, il gruppo comunicazione che ha sbagliato il post… Io penso che chi ricopre alcuni ruoli debba ogni tanto prendersi delle responsabilità e alimentare un sano dibattito interno e anche esterno verso la città. Ma tutto questo non è avvenuto", ha dichiarato su Facebook Enrico Stefàno, che ha poi aggiunto: "Alcuni temi cruciali sono stati trattati in maniera amministrativa: penso al Recovery Fund o a come Raggi si sia ripresentata. E' stata data priorità ai like invece che al merito e alle competenze e non si sono valorizzati i ruoli dove si fa politica, come le commissioni. L'aula, infine, è stata trattata come un luogo di passacarte. Personalmente ricordo che non sarò della prossima tornata elettorale. Non ho quindi altre finalità".

I problemi dei 5 Stelle a livello nazionale

La decisione dei ‘ribelli' può darsi sia maturata in tempi non sospetti, ma certamente è stata formalizzata proprio quando il Movimento 5 Stelle sta attraversando uno dei mesi più difficili della sua storia. Beppe Grillo, il fondatore, e Giuseppe Conte, l'ex presidente del Consiglio e aspirante leader, sono ai ferri corti e il Movimento rischia seriamente la scissione. Virginia Raggi, tra l'altro, ha sempre detto di apprezzare entrambi, ma un'eventuale spaccatura potrebbe cambiare anche le carte in tavola in merito al supporto della candidatura della sindaca.

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