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Roma non sarà sommersa dai rifiuti: scongiurata l’emergenza, ma quanto costerà ai romani?

Accordo tra Regione Lazio e Ama per scongiurare l’emergenza rifiuti questa estate. L’ennesima soluzione ponte con 36.000 tonnellate di immondizia che sarà trattata fuori dalla Regione Lazio, ma nessun passo avanti su impianti e nuova discarica. Una soluzione che sarà pagata ancora una volta dai romani.
A cura di Valerio Renzi
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Emergenza rifiuti rinviata nella capitale. Dopo la mediazione del ministero per la Transizione Ecologica, e l'interessamento dello stesso ministro Cingolani, Roma non sarà sommersa dai rifiuti nelle prossime settimane. La soluzione trovata è la stessa degli ultimi anni: portarli fuori dalla Regione Lazio spendendo milioni di euro. Nessuna novità invece sulle soluzioni strutturali alla crisi: nuovi impianti e la discarica, che andrebbe individuata nel territorio del comune di Roma ma su questa ipotesi il Campidoglio è contrarissimo.

La Regione ha comunicato le novità in serata, e l'emergenza sarà scongiurata fino a dicembre 2021, con 36.000 tonnellate che prenderanno le strade per gli impianti di cinque regioni (Abruzzo, Marche, Puglia, Friuli Venezia Giulia, Lombardia). Ecco così servito l'ennesimo – ed oneroso – provvedimento tampone per evitare una drammatica emergenza sanitaria.   "Questo pomeriggio si è svolta una riunione tecnica in Regione con l'azienda Ama e la società E. Giovi sul conferimento dei rifiuti trattati nell'impianto di Malagrotta. – ha comunicato l'assessore Massimiliano Valeriani – Dall'incontro sono emerse soluzioni positive con cui scongiurare il rischio di emergenze ambientali nella citta' di Roma. La società E. Giovi, che lavora circa 1.200 tonnellate di rifiuti al giorno, ha infatti individuato alcuni operatori in altre regioni italiane in cui smaltire i rifiuti trattati. In particolare, sono in via di definizione accordi con impianti presenti in Abruzzo, Marche, Puglia, Friuli Venezia Giulia e Lombardia per un totale di oltre 36.000 tonnellate di scarti da luglio a dicembre 2021″

Non solo: "Per il trattamento e lo smaltimento, invece, la Regione Lazio ha già sottoscritto intese con l'Abruzzo per 70.000 tonnellate e con la Toscana per 13.500 tonnellate, mentre si sta attivando anche un altro accordo con la Campania per 20.000 tonnellate di rifiuti di Roma, sempre nel periodo luglio-dicembre 2021". Sei mesi di tregua dunque, nella speranza che il ciclo di rifiuti venga nel frattempo chiuso. Per i prossimi 15 giorni invece la discarica di Viterbo Ambiente per ora continuerà ad accogliere 1200 tonnellate al giorno.

"Questa soluzione, però, non esime il Campidoglio e la Città metropolitana dall'obbligo di indicare un sito dove realizzare una discarica di servizio per il Comune capitolino e un'altra per gli altri 120 comuni del territorio provinciale. – sottolinea l'assessore della Pisana – Continuiamo a credere, infatti, che questo tempo vada assolutamente utilizzato per dotare Roma di tutti gli impianti necessari a renderla autosufficiente nella gestione dell'intero ciclo dei rifiuti. Anche perché queste soluzioni richiedono dei rilevanti costi aggiuntivi, che verranno sostenuti interamente da Ama, vale a dire che saranno a carico dei cittadini romani attraverso il pagamento della Tari". Ancora non è nota la cifra dell'operazione, ma parliamo di milioni di euro che si sarebbero potuti per l'ennesima volta utilizzare meglio: per rinnovare i cassonetti, rafforzare la differenziata e il servizio, migliorare il trattamento. Ma senza chiudere il ciclo dei rifiuti tutto questo è impossibile.

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