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Roma Multiservizi: 3 cose non vere raccontate da Virginia Raggi ai lavoratori

I lavoratori di Roma Multiservizi protestano contro la messa a gara “a sorpresa” dei servizi dove sono impiegati, in particolare quelli concernenti le scuole comunali. Sono andati a porre alcune domande direttamente a Virginia Raggi, intercettata nel corso dell’inaugurazione di un’area verde. Ecco tre cose che la sindaca ha detto ai lavoratori che non sono vere.
A cura di Valerio Renzi
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Un gruppo di lavoratori della Roma Multiservizi – ormai in mobilitazione permanente dopo la pubblicazione di una manifestazione d'interesse per mettere a gara il servizio dove sono impiegati -, ha intercettato la sindaca Virginia Raggi mentre inaugurava un'area verde a Colle Prenestino ponendogli alcune domande sul loro futuro. In particolare hanno chiesto alla sindaca il perché della scelta di una gara ponte di appena un anno, per un servizio di 66 milioni di euro e oltre 3000 lavoratori e lavoratrici coinvolti, che riguarda in particolare modo la pulizia e i collaboratori scolastici all'interno delle scuole comunali, ma anche il trasporto scolastico e la piccola manutenzione degli edifici scolastici. Una gara fatta in fretta e furia per cercare un nuovo soggetto privato che prenda in carico il servizio dal 1 agosto, oggi siamo al 25 giugno e siamo ancora alla manifestazione d'interesse, con il rischio concreto che se si andasse fino in fondo rischiamo di cominciare il nuovo anno con le scuole nel caos più completo.

"Anac e Tar mi hanno obbligato a una gara ponte": come stanno le cose

Abbiamo verificato alcune delle dichiarazioni della sindaca confrontandole in particolare con le carte che i sindacati hanno acquisito con un recente accesso agli atti. Per prima cosa la sindaca (come si sente nel video) ribadisce ripetutamente di essere stata "obbligata" dall'Anac e dal Tar a procedere con la gara. Una circostanza questa contestata dai lavoratori e dai sindacati per i quali, in attesa del pronunciamento della Corte Europea sul ricorso di Multiservizi sulla nascita di una new co governata dal comune e non da Ama, si sarebbe potuto procedere con nuove proroghe dell'affidamento. E in effetti Anac lo scorso 3 marzo, risponde alla richiesta di chiarimenti di Roma Capitale, indirizzando una nota direttamente a Raggi in cui spiega chiaramente che "tenuto conto di tutto quanto riferito, il ricorso ad affidamenti ponte sarebbe, di fatto, precluso", citando addirittura l'Avvocatura Capitolina che "ha già dato indicazioni specifiche di non intraprendere alcuna altra iniziativa, in attesa della giudizio della Corte di Giustizia Europea". Non solo sottolinea come la "sospensione della procedura di gara a doppio oggetto, che è stata disposta dallo stesso Consiglio di Stato, nelle more della pronuncia della Corte di Giustizia". Insomma sono sia il Tar che l'Anac che la stessa Avvocatura interna del comune che chiariscono come la sindaca Virginia Raggi possa serenamente aspettare a bandire un nuovo avviso pubblico, anche se l'Anac non preclude la possibilità di una gara ponte.

"L'internalizzazione impedita dalla Legge Madia": come stanno le cose

Sul nodo dell'internalizzazione dei lavoratori Roma Multiservizi la sindaca Virginia Raggi ha sostenuto di non aver mai promesso l'internalizzazione del servizio, chiarendo come "fu De Vito a prometterlo e io mi arrabbia molto" (Marcello De Vito oggi passato a Forza Italia). Ma soprattutto la sindaca sostiene che è grazie alla Legge Madia che non è possibile internalizzare i servizi in questione. Ma già l'8 giugno del 2017 l'allora ministra Marianna Madia chiariva come con l'invio di una nota tecnica era stato risposto al Campidoglio che la nuova normativa in vigore non impediva l'internalizzazione dei servizi affidati a Multeservizi, e che in sostanza era solo una questione di capacità economica e volontà politica. Se una società in house di primo livello dunque non si sarebbe potuta costituire, la colpa sarebbe di una legge di ordinamento superiore sostiene dal 2017 l'amministrazione capitolina, nonostante i chiarimenti occorsi in materia. L'amministrazione al contrario ha scelto di proseguire con la strada di una "gara a doppio oggetto" (quella attualmente bloccata dall'attesa della sentenza della Corte Europea), ovvero costituendo una new co e mettendo a gara solo la parte relativa all'erogazione del servizio, mantenendo però il controllo della società sostituendo Roma Capitale ad Ama ma non cambiando il modello rappresentato da Roma Multiservizi, dove è presente un socio privato.

"I sindacati hanno impedito la stabilizzazione": come stanno le cose

La sindaca Virginia Raggi poi, nel confronto con i lavoratori, asserisce come le stabilizzazioni dei lavoratori sarebbero state impedite proprio dal sindacato. Una dichiarazione a cui i diretti interessati rispondono sbandierando il verbale d'incontro dell'agosto del 2020, che da seguito all'accordo dell'anno precedente del settembre del 2019, in cui le parti convengono sulla garanzia dei livelli occupazionali e la stabilizzazione delle ore:

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