Roma in silenzio per Octay Stroici, fiaccolata dopo il crollo della Torre dei Conti: “Basta morire di lavoro”

"Basta morti sul lavoro", si legge sullo striscione arancione alla testa della fiaccolata per Octay Stroici, in via dei Fori Imperiali, a cui hanno partecipato un centinaio di persone, fra cui il sindaco Roberto Gualtieri. Il lungo silenzio è stato interrotto da un grido, uno sfogo di dolore, un appello: "Ad Octay! Non si può perdere la vita in cantiere". Poi un applauso lungo, quasi liberatorio.

All'indomani del crollo della Torre dei Conti in Largo Corrado Ricci, dove Octay Stroici, operaio rumeno di 66 anni è rimasto intrappolato sotto le macerie per undici ore, le organizzazioni sindacali hanno deciso di indire una manifestazione di cordoglio per lui e per tutte le altre persone che hanno perso la vita mentre svolgevano la propria professione. Una morte che ha risvegliato il dolore di troppe altre. Da inizio gennaio le vittime sono 777.

"Nel 2024 sono morte tre persone al giorno. C'è un problema reale, strutturale, che va risolto". Vinicio Buttarelli, fiaccola alla mano, si è presentato all'appuntamento delle 18.00 davanti alla metro Colosseo. “Basta con la catena di appalti e subappalti. I lavoratori vanno tutelati, pagati, messi in sicurezza. Altrimenti non è lavoro: è schiavitù. E non è più accettabile". Intorno a lui, lo stesso sguardo, la stessa rabbia composta: un centinaio di cittadini che chiedono dignità e protezione.

Tra la folla c’è Patrizia Dallarosa. Era arrivata da Belluno per visitare Roma, ma è venuta direttamente qui. “Un gesto piccolo, ma necessario” dice. Poi l’appello: “Servono controlli seri. Bisogna applicare la patente a punti delle imprese. È ora che le aziende rispettino davvero le norme di sicurezza”.
In prima fila anche il sindaco Roberto Gualtieri, già presente sul posto da ieri e che nel pomeriggio di oggi ha firmato un'ordinanza per chiudere l'accesso a largo Ricci, che guida una delegazione fino alla Torre dei Conti. Lì dove ieri i reparti SAF e USAR scavavano a mani nude nella speranza di una vita da salvare. Una volta sul posto, lo striscione viene deposto, in silenzio.

“Quella di oggi è stata una fiaccolata silenziosa: il silenzio del dolore”. Ha commentato il primo cittadino, poi ha aggiunto: “Quella di ieri è stata una tragedia che ha colpito il cuore della città e del Paese.”