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Roma è la città più colpita d’Italia dagli eventi estremi causati dal cambiamento climatico

Piogge, alluvioni, bombe d’acqua, trombe d’aria: Roma, secondo il report di Legambiente, è la città più colpita d’Italia dagli eventi estremi causati dal cambiamento climatico.
A cura di Natascia Grbic
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Roma è la città più colpita dagli interventi climatici estremi. Lo rivela il report di Legambiente, che spiega come dal 2010 al primo novembre 2021 nella capitale si sono verificati ben 56 eventi, di cui nove solo nell'ultimo anno. Ben oltre la metà, circa 32 eventi, sono allagamenti verificatisi in seguito alle intense piogge e alluvioni che si sono abbattuti su Roma. Non solo: il rapporto evidenzia come "in 13 casi è stata causata l'interruzione, con danni, di infrastrutture viarie e ferroviarie e 21 i giorni con interruzioni totali o parziali delle linee di trasporto. Sette i danni da trombe d'aria, 2 le esondazioni fluviali e 1 evento con danni da siccità prolungata e temperature estreme".

"Roma ha il record nazionale per eventi estremi legati al cambiamento climatico – ha dichiarato Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio – con decine e decine di giornate di allagamenti, interruzioni di servizio del TPL, esondazioni e rischi per le persone. Per la Capitale siamo di fronte a un quadro sempre più complesso che continua ad emergere dal Rapporto Cittaclima, aggravato da una evidente intensificazione di eventi estremi nel corso del tempo". Scacchi ha chiesto l'intervento della nuova giunta guidata da Roberto Gualtieri al fine di portare le cose a un cambiamento concreto. "Con questi numeri ci rivolgiamo anche alla nuova amministrazione, perché da qui devono partire le risposte più concrete e le politiche più risolute per contrastare le emissioni, mitigare le conseguenze della febbre del pianeta e adattare il territorio al clima che cambia – continua – Per mettere in campo tutto ciò bisogna rafforzare la grande rete del verde di Roma dei Parchi urbani e periurbani, fermare il consumo di suolo, curare al meglio il Tevere, l'Aniene e tutto il reticolo fluviale secondario, piantare alberi, incentivare l'uso del mezzo pubblico ripartendo con la cura del ferro, utilizzare le tecniche più moderne e compatibili per deimpermealizzare da lastre di asfalto e cemento aree oggi impermeabili, delocalizzare i tessuti urbani più a rischio".

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