32 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Riapre Colle Oppio, ma solo per 4 mesi: una mostra sulle foibe nel luogo culto della destra romana

Grazie a un’assegnazione temporanea all’associazione Comitato 10 febbraio per gli 80 anni dalla morte di Norma Cossetto. Così riapre i battenti Colle Oppio, il luogo simbolo della destra romana da cui tutto è iniziato: da qui è partita Giorgia Meloni e la Generazione Atreju. Ma è anche una mossa di Fabio Rampelli nella sfida congressuale di Fratelli d’Italia.
A cura di Valerio Renzi
32 CONDIVISIONI
Immagine

La grotta di Colle Oppio riapre, anche se solo per quattro mesi. Roma Capitale ha affidato i locali del rudere con vista sul Colosseo al Comitato 10 febbraio, l'associazione che si occupa di organizzare iniziative di ricordo e racconto della vicenda delle foibe. Di fatto è un ente di prossimità di Fratelli d'Italia, nato dopo la storica vittoria raggiunta dalla destra italiana con l'istituzione del Giorno del Ricordo.

La storica sezione del Movimento Sociale Italiano, casa di Fabio Rampelli e dei suo "gabbiani", ormai l'ultima quasi "corrente" in un partito modellato a immagine e somiglianza di Giorgia Meloni, è stato il punto di partenza di gran parte dell'attuale gruppo dirigente di Fdi e della stessa premier. Un luogo mitico, ormai "cult". Proprio qui, a Colle Oppio, è nata non a caso la kermesse Atreju (da cui "generazione Atreju" per indicare Meloni e i suoi fedelissimi), una volta la Festa dell'Unità dei ragazzi di Azione Giovani, oggi palcoscenico del governo.

I sigilli alla sezione era stati apposti il 1 novembre del 1972 per gli arretrati per morosità richiesti dal Dipartimento Patrimonio del Campidoglio. Una vicenda complessa, che ha riguardato centinaia di sedi di associazioni e anche sedi di partiti, che dovrebbe essere finalmente risolta con l'applicazione del nuovo regolamento sul patrimonio varato dal comune.

Intanto che Colle Oppio riapra davvero, magari con un accordo di rientro con il Campidoglio, il Comitato 10 febbraio darà vita alla mostra "Una rosa per Norma" in occasione degli 80 anni dalla morte di Norma Cossetto. "La mostra si compone di una parte monografica sulla studentessa ventitreenne sequestrata e stuprata da diciassette partigiani comunisti titini e gettata agonizzante nella Foiba di Villa Surani e una parte storico- ricostruttiva sul confine orientale, le foibe e l’esodo di oltre trecentomila italiani dall’Istria e dalla Dalmazia", si legge nel comunicato che presenta l'iniziativa.

La mostra sarà tenuta aperta grazie all'impegno dell'Associazione gli Amici del Parco, creatura dei rampelliani che in questi anni non hanno mai smesso di "tenere accesa la fiaccola" dandosi appuntamento a Colle Oppio per incontri e raduni. E sarebbe stata proprio la moral suasion di Rampelli ad aver sbloccato la situazione in comune, ottenendo la riapertura anche se a tempo di Colle Oppio, con l'obiettivo magari di arrivare a un'assegnazione definitiva al Comitato 10 febbraio. Nel frattempo sentiti ringraziamenti messi nero su bianco al sindaco Roberto Gualtieri.

La vecchia sezione diventerebbe così non tanto una sede di partito, quanto un luogo di riferimento per la storia della destra missina e postmissina. Staremo a vedere. Quel che è certo è che sullo sfondo di iniziative,  mostre e celebrazioni c'è l'atteso congresso romano di Fratelli d'Italia, in vista del quale Rampelli e gabbiani organizzano le loro fila, cominciano a "contarsi", come si dice in questi casi.

Oggi alle 16.00 intanto il "richiamo del corno" risuonerà e la comunità di Colle Oppio si incontrerà in quella che considera la sua casa. Anche se oggi ha traslocato nei locali decisamente più lussuosi di Palazzo Chigi.

32 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views