1.238 CONDIVISIONI
Covid 19

Rebibbia, 110 detenuti positivi al coronavirus: “Situazione fuori controllo”

Un focolaio di vaste dimensioni è attivo nel carcere di Rebibbia: sono 110 i detenuti positivi al coronavirus. Lo ha comunicato il Garante dei detenuti del Lazio Stefano Anastasia: “Servono iniziative e disposizioni immediate, a partire dalla scarcerazione di tutti coloro che possano beneficiare di alternative al carcere e dei detenuti in attesa di giudizio per reati non violenti”.
A cura di Natascia Grbic
1.238 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Sono 110 i detenuti positivi nel carcere di Rebibbia. A dare notizia del focolaio, il Garante dei detenuti del Lazio Stefano Anastasia, che dall'inizio dell'emergenza coronavirus sottolinea l'importanza di intervenire sul sovraffollamento e vaccinare la popolazione dei penitenziari. "Sono 110 i detenuti positivi questa mattina nella Casa circondariale di Rebibbia Nuovo complesso – dichiara Anastasia in una nota – Il fatto che la grande parte di essi siano asintomatici e non abbiano bisogno di assistenza sanitaria, se non del monitoraggio costante delle loro condizioni di salute, non toglie nulla alla gravità della situazione". Lo scorso lunedì erano 51 i detenuti positivi nei 14 istituti penitenziari del Lazio: oggi sono oltre il doppio nel solo carcere di Rebibbia. Le condizioni di gran parte di essi non desterebbero particolari preoccupazioni, anche se maggiori informazioni non sono state al momento diffuse. Solo due settimane fa, inoltre, i detenuti avevano protestato proprio perché timorosi di prendere il covid: chi era stato a contatto con persone positive era stato sì isolato, ma in una sezione insieme ad altre decine di persone, senza nessun distanziamento. E in quattro in una cella, il rischio di sviluppare i sintomi e contagiare anche gli altri non era secondo loro una possibilità remota.

Focolaio a Rebibbia: "Pensare misure alternative al carcere"

"Lo ripetiamo quotidianamente – continua Anastasia – le carceri sono luoghi a rischio per la diffusione della pandemia. Questa situazione non può proseguire ancora per mesi, in attesa che arrivi il vaccino o che si prendano il Covid tutti i detenuti. Servono iniziative e disposizioni immediate, a partire dalla scarcerazione di tutti coloro che possano beneficiare di alternative al carcere e dei detenuti in attesa di giudizio per reati non violenti, in modo che si possa gestire nel migliore dei modi l'isolamento, il monitoraggio e l'assistenza di chi contrae il virus in carcere. Serve il vaccino subito, come è stato fatto nelle cinque Residenze per le misure di sicurezza (Rems) del Lazio". In tre Rems del Lazio è stato completato il secondo ciclo di vaccinazioni: dalla prossima settimana gli internati potranno liberarsi delle mascherine, riprendere i colloqui in presenza con i familiari e le uscite in paese.

Sono 1440 i detenuti rinchiusi a Rebibbia

Sono 1440 i detenuti che si trovano al momento nel carcere di Rebibbia. Troppi già in condizioni normali, un'enormità durante una pandemia mondiale. “Se dovessimo adottare criteri di salute pubblica, dovrebbero essere massimo 700, così da avere gli spazi per i casi di emergenza – aveva dichiarato Anastasia a Fanpage.it – Non si riesce a uscire dal carcere nemmeno dimostrando le proprie condizioni di salute. Il Decreto Ristori non riproduce ciò che è stato deciso per la riduzione”.

1.238 CONDIVISIONI
32800 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views