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Rapinano una quattordicenne in casa, impedendole di urlare con un cuscino: arrestati due giovani

Un malvivente di 19 anni ha rapinato una 14enne in casa, immobilizzandola con un cuscino per rubarle l’orologio e fuggire subito dopo a bordo dell’auto guidata dal suo complice, anch’egli diciannovenne. I fatti risalgono al 13 marzo, ma solo ieri, grazie alla preziosa testimonianza della zia della vittima negli scorsi mesi, è stato possibile risalire all’identità dei rapinatori. Le autorità hanno eseguito nei loro confronti un’ordinanza di custodia cautelare.
A cura di Francesco Muccino
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Ha immobilizzato una ragazza di quattordici anni dopo essere entrato silenziosamente nella sua abitazione, usando un cuscino per bloccarle la bocca e impedirle di urlare. Il tutto per mettere le mani sopra un orologio e fuggire a bordo del veicolo guidato dal suo complice, in attesa all'esterno. Si sono concluse ieri le indagini condotte dagli agenti della Polizia di Stato del commissariato Casilino sulla rapina avvenuta lo scorso 13 marzo alla Borghesiana, nella periferia di Roma. Le autorità hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei due rapinatori, entrambi diciannovenni. Al ragazzo romano, esecutore del furto, è stata disposta la custodia nel carcere di Regina Coeli, mentre per il suo complice, originario di Frascati, gli arresti domiciliari, con il divieto di qualunque contatto con persone diverse dai familiari conviventi.

La testimonianza della zia e la svolta nelle indagini

I due malviventi hanno organizzato il colpo con grande attenzione ad ogni particolare: il diciannovenne romano si è introdotto nell'abitazione aggredendo la minorenne bloccandole il braccio e la testa con il cuscino, per poi fuggire a bordo dell'automobile guidata dal complice. Dopo la denuncia la polizia ha avviato subito le indagini sul caso, ma la svolta è arrivata due mesi dopo, grazie alla testimonianza della zia della vittima. La donna è infatti rientrata a casa al momento della rapina, mettendo in fuga il ladro. I maggiori dettagli forniti dalla zia della quattordicenne hanno permesso agli investigatori di restringere le ricerche attorno ai due giovani, che in seguito sono stati riconosciuti dalla vittima nel corso di una ricognizione fotografica. Da qui l'ordinanza di custodia cautelare a carico degli indagati, emessa dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Roma.

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