52 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

“Quali sono le dimensioni giuste?”: stagista in un’azienda di sex toys molestata dal datore di lavoro

La ragazza ha denunciato il suo superiore e ha interrotto il tirocinio. In un’occasione l’uomo l’aveva convocata nel suo ufficio e aveva cominciato a toccarsi i genitali.
A cura di Natascia Grbic
52 CONDIVISIONI
Immagine

Molestata più volte sul luogo di lavoro dal suo superiore: lei, una giovane tirocinante in un'azienda di sex toys, lo ha però denunciato, facendo scattare un procedimento di indagine nei suoi confronti. L'uomo adesso rischia un processo per violenza privata.

La vicenda è riportata da la Repubblica. La giovane doveva svolgere un tirocinio di sei mesi presso un'azienda di sex toys romana: il suo compito sarebbe stato quello di archiviare dati, fotocopiare documenti e accogliere i clienti, accompagnandoli nell'ufficio del direttore. Al termine dello stage sperava di essere assunta. E invece è dovuta scappare da quel tirocinio, dove veniva molestata in continuazione dal suo tutor, rappresentante legale dell'azienda.

In più di un'occasione l'uomo le avrebbe fatto domande inopportune e allusive sulla sua vita sessuale, chiedendole che tipo di sex toys preferisse e quale fosse quello con le dimensioni giuste "secondo la sua esperienza". Non è tutto: un giorno ha chiamato la ragazza nel suo ufficio con la scusa di dover parlare di questioni lavorative. In realtà è stato tutto il tempo a toccarsi i genitali mentre lei era lì atterrita. Una volta uscita da quella porta ha interrotto il tirocinio e non si è più presentata in azienda, denunciando l'uomo per le molestie subite.

"Fin dal primo colloquio con lui mi sono accorta che ha assunto un atteggiamento equivoco nei miei confronti, scrutandomi a lungo con sguardo lascivo. Sul momento non ho dato troppo peso a tale circostanza, ho ritenuto che si trattasse di un singolo episodio", le parole della ragazza, riportate nella denuncia.

"Non ha perso occasione per rivolgermi commenti in ordine alle mie esperienze intime. In particolare mi ha chiesto spesso quali fossero a mio avviso le dimensioni ‘ideali', mostrandomi come termine di paragone modelli di vibratori e oggetti sessuali commerciati dalla società. I continui riferimenti sessuali hanno creato un clima oppressivo che ha generato un profondo senso di disagio".

52 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views