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Piero Fassino accusato di tentato furto

Piero Fassino e i presunti furti al duty free, spuntano due precedenti: cosa sappiamo

Piero Fassino nega l’accusa di tentato furto e sostiene si tratti di un incomprensione e di un accanimento senza precedenti. I gestori del duty free, invece, parlano di altri tentativi di taccheggio da parte del deputato, non andati a buon fine.
A cura di Natascia Grbic
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Piero Fassino.
Piero Fassino.
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Negli ultimi giorni sta tenendo banco la notizia del presunto furto del deputato dem Piero Fassino in un duty free dell'aeroporto di Fiumicino. Il politico è stato denunciato dai titolari del negozio, che sostengono non si sia trattato di un gesto isolato. Accuse che Fassino ha respinto con sdegno al mittente: il deputato ha spiegato che la sua è stata solo una distrazione e nega di aver voluto rubare appositamente il profumo.

La denuncia per tentato furto

Piero Fassino è stato denunciato per tentato furto. Secondo quanto dichiarato dai titolari del duty free, il deputato avrebbe provato già altre volte di rubare all'interno del negozio. Almeno due, sostengono, i tentativi di furto subiti in precedenza a opera proprio di Fassino. In queste occasioni, il deputato si sarebbe poi offerto di pagare i profumi, dicendo che si era trattata solo di una distrazione, nulla più, e che non aveva ovviamente intenzione di rubare nulla.

La lite di Fassino con i vigilantes

La soluzione bonaria non si è però trovata la terza volta: a far decidere per la denuncia, sarebbe stata una lite con gli addetti alla sicurezza del duty free. Che non avrebbero fermato Fassino per caso, ma perché lo stavano osservando sin da quando era entrato. "Ancora?", sarebbe stato il commento ironico di un commesso, che ha fatto scattare il deputato. "Non vi permettete", ha infatti risposto. A sedare la lite è intervenuta la Polaria, richiamata dalla situazione animata che si era creata. Sembrava poi che la cosa si fosse risolta: Fassino ha infatti pagato il profumo, acquistandone un altro per dimostrare ulteriormente la sua buona fede. Poi però, è arrivata la denuncia per tentato furto.

Il video del duty free

Al vaglio delle forze dell'ordine ci sono i video di sorveglianza del duty free. Fassino sostiene che il profumo lo ha messo in tasca perché lo avevano chiamato al telefono, e avendo l'altra mano impegnata per reggere il trolley, ha usato questa come soluzione temporanea, salvo poi scordarsene poco dopo. I gestori del negozio, invece, hanno dichiarato che il deputato non aveva il telefono in mano e che il suo è stato un gesto deliberato.

La versione di Piero Fassino

"Avevo in una mano il trolley, nell'altra il cellulare. Ho appoggiato la confezione di profumo alla tasca del giaccone, non ho ancora tre mani", ha dichiarato Piero Fassino, aggiungendo che quanto accaduto gli ha provocato uno stato di "profondo malessere". "È uscito quello che doveva uscire – ha dichiarato a la Repubblica -. Ora basta, l’accanimento è un’altra cosa. La cosa mi fa star male. Sto vivendo giorni di enorme sofferenza… Provo disagio e malessere. C’è di mezzo la mia storia. In vita mia non ho mai rubato nulla. Tanti anni di attività politica, di gestione della cosa pubblica, e un malinteso rischia di oscurare tutto".

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