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Piero Fassino accusato di tentato furto

Piero Fassino e l’accusa di tentato furto, la società del duty free: “Nessuna trattativa in corso”

Continua il giallo sulla trattativa per ritirare la denuncia per il tentato furto del profumo da parte di Fassino al duty free di Fiumicino.
A cura di Beatrice Tominic
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I legali di Piero Fassino sono in trattativa con la società che gestisce il duty free per chiedere che la querela venga ritirata? Secondo quanto assicurato dalla stessa azienda, la francese Aelia Lagardere, non starebbero così le cose. Arriva oggi la smentita sulle voci di una presunta trattativa in corso per far ritirare la querela di tentato furto a fronte di un risarcimento.

Il giallo della trattativa fra Fassino e il duty free

"Allo stato non esiste alcuna trattativa – questa la risposta di Aelia Lagardere, la società che gestisce il duty free dell'aeroporto di Fiumicino riportata dall'edizione romana de la Repubblica –Non intendiamo rilasciare alcuna dichiarazione aggiuntiva in merito alla vicenda", hanno poi fatto sapere. Le voci su possibili accordi erano trapelate ieri. Ma senza una conferma, non si chiude la vicenda del tentato furto.

Tutto ha avuto inizio lo scorso 15 aprile, quando Fassino, trovandosi al duty free di Fiumicino poco prima di imbarcarsi, avrebbe provato ad intascarsi un profumo. O, almeno, questo è quanto sostengono i dipendenti. "In una mano avevo il telefonino, nell'altra il trolley e non avendo ancora tre mani ho appoggiato la confezione di profumo in tasca", si è invece difeso lui.

Fassino e l'accusa di tentato furto: la lite con gli addetti

Per quanto avvenuto gli agenti della Polaria, allertati dai dipendenti del duty free, hanno inviato un'informativa alla procura di Civitavecchia, insieme ad alcuni video che mostrerebbero Fassino proprio mentre appoggia alla tasca il profumo.

Dalle indagini, però, è emerso che non si tratterebbe di un episodio isolato. Uno dei dipendenti, vedendo la scena il 15 aprile, avrebbe commentato con: "Ancora?". Da lì sarebbe scoppiata la lite. Almeno sei fra gli addetti al duty free sarebbe disposti a testimoniare gli episodi simili, almeno due conclusi sempre con il pagamento della merce, avvenuti prima di aprile.

Lo scopo, secondo quanto trapela, è che Fassino e i suoi legali stiano provando ad arginare la vicenda, cercando un accordo economico. Quella trattativa che, a quanto pare, è stata smentita proprio oggi dalla società che gestisce il duty free.

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